Sono gli insetti del genere Culicoides che colpiscono gli ovini riducendoli anche in fin di vita dopo atroci sofferenze.
Ogni anno vengono messe in campo le campagne di vaccinazione ma non sempre il risultato è quello sperato: i capi continuano ad ammalarsi e a morire. “Anche se con qualche giorno di ritardo, la Lingua blu è partita alla grande e nessun tipo di disinfestazione preventiva è stata fatta come le istituzioni avevano promesso” espone un allevatore.
“Dopo 25 anni di vaccinazioni obbligatorie e massive, la Bluetongue non solo non è stata debellata, ma continua a presentarsi ciclicamente, a volte con violenza addirittura maggiore.
La vaccinazione è trattata come un’unica soluzione miracolosa, un “cerotto” per prendersi il merito dei numeri bassi quando la situazione è sotto controllo, ma si trascura completamente il vero problema: la lotta al vettore (il moscerino Culicoides). Dove sono le disinfestazioni preventive promesse? Dove sono i piani seri di monitoraggio e controllo degli insetti?” espone un altro.
“I pastori sono intrappolati in un circolo vizioso: elemosiniamo due soldi di risarcimento (che, tra l’altro, per il 2024 sono ancora “in viaggio”, come al solito) per poi doverli reinvestire in vaccini e medicine. È un sistema che non incentiva l’eradicazione della malattia, ma la sua cronicizzazione”.
Le richieste: “Finché l’unica risposta sarà il vaccino, aspettando i soldi del ristoro, la malattia non se ne andrà mai. Serve una rivoluzione nel approccio, non continue promesse non mantenute”.
“Ogni anno è la stessa storia, ad agosto e settembre il gregge viene attaccato dalla malattia. Ciò che occorre è la disinfestazione, come stanno mettendo in atto a Oristano per la febbre del Nilo”.












