“A Sardara, nelle campagne vicino alle sorgenti termali di Santa Maria de is Acquas, sta sorgendo il cantiere per la realizzazione di una mega-stalla per l’allevamento intensivo di un migliaio di bovini per conto della Cooperativa Produttori Arborea. Non sono stati visti in zona cartelli di inizio lavori e, analogamente, non si hanno informazioni su consumi idrici, smaltimento dei reflui, potenziale inquinamento da nitrati” dichiara il Grig.
“Come noto, ai sensi della direttiva n. 91/676/CEE per la protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole la Regione autonoma della Sardegna ha individuato nell’area di Arborea una Zona Vulnerabile da Nitrati proprio per la massiccia presenza di allevamenti bovini e dei relativi liquami”.
Il Servizio Valutazione Impatti e Incidenze Ambientali della Regione autonoma della Sardegna ha risposto con una nota prot. n. 34320 del 24 novembre 2025 all’istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti inoltrata dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico per verificare la sussistenza o meno delle necessarie autorizzazioni amministrative in merito all’allevamento intensivo di bovini e ha comunicato che in relazione “al menzionato ‘allevamento intensivo in capannone di bovini’ in località S. Maria Acquas nel Comune di Sardara … non è stata avviata/svolta alcuna procedura di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.)“.
Il Servizio regionale competente ricorda che “gli impianti per gli allevamenti intensivi di bovini sono assoggettati alla procedura di verifica di assoggettabilità alla V.I.A. di competenza se ascrivibili alla categoria 1 c) ‘impianti per l’allevamento intensivo di animali il cui numero complessivo di capi sia maggiore di quello derivante dal seguente rapporto: 40 quintali di peso vivo di animali per ettaro di terreno funzionalmente asservito all’allevamento […]’ di cui all’Allegato IV alla parte seconda del vigente D.Lgs. 152/06.“.
Il GrIG, in caso di assenza del preventivo della necessaria e vincolante procedura di verifica di assoggettabilità a valutazione d’impatto ambientale (decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.), ha chiesto l’annullamento delle autorizzazioni eventualmente emanate illegittimamente e l’irrogazione delle sanzioni di legge.
“In ogni caso, allevamenti intensivi di tali dimensioni dovrebbero trovare ubicazione più opportuna in area industriale, non in un’area agricola con varie residenze e attività termali presenti”.












