Gentilissima Redazione,
mi rivolgo a voi perchè spero possiate dare evidenza ad un fatto di cui sono stata testimone.
Ore 11.00 di martedì 1 maggio; io e mio marito decidiamo di guardare parte della parata di S. Efisio in uno spazio adiacente alla tribuna posta di fronte al Palazzo di Città.
Noto, avanti a noi, una signora che accompagna una donna in sedia rotelle; avanti a loro gente in prima fila, aggrappata alla transenna.
In particolare noto un uomo, anche alto, la cui figura occupa letteralmente tutta la visuale della donna in sedia a rotelle; attendo, certa che la cosa non sfuggirà agli occhi degli interessati e che quanto prima la signora in sedia a rotella riuscirà a vedere qualcosa delle splendide figure che caratterizzano la parata.
Ed invece, niente; il tempo passa e la poverina non si sforza nemmeno di di allungare la testa verso destra o verso sinistra, tanto non vedrebbe nulla lo stesso.
Avanti alla transenna, sulla strada, uomini con la divisa della polizia e altri addetti alla sicurezza per l’entrata sulle tribune o per l’attraversamento della via; notano la cosa ma non fanno nulla.
Ad un certo punto decido che è il caso di intervenire e di spiegare la situazione al gentiluomo appollaiato alla transenna; con gentilezza, e allo stesso tempo con determinazione, gli chiedo di spostarsi quei pochi centimetri che sarebbero utili per consentire alla signora in sedia a rotelle di poter sbirciare qualcosa.
Non mi risponde, fa finta di nulla e rimane fisso aggrappato alla transenna. Al suo posto risponde la signora al suo fianco, a cui forse si accompagnava, che mi dice: “dove vuole che ci spostiamo, non vede che c’è altra gente?”.
Resto allibita e, certa che uno spazio di 20 cm. circa si possa recuperare, insisto con tono più alto. Nulla, non cambia nulla; anche gli uomini della sicurezza non entrano nel merito e non intervengono.
Amareggiata, non mi resta altro da fare, di fronte a gente che non vuol sentire, nè con gli orecchi nè col cuore.
Sono cagliaritana d’adozione ma a S. Efisio voglio elevare anch’io una preghiera; S. Efisieddu, ti prego, opera di nuovo il miracolo della guarigione, liberaci tutti dalla peste del cuore.
A. P. (lettera firmata da una donna)- foto Davide Loi












