di Paolo Rapeanu
La 15esima edizione dell’appuntamento per ricordare i morti in mare viene impreziosita dalla deposizione di una corona alla scultura “Sirena che abbraccia un delfino” a 12 metri di profondità. “Un luogo visitato anche dall’esploratore Jacques-Yves Cousteau”
Sant’Antioco abbraccia, per la quindicesima volta, il suo mare. Con una celebrazione mozzafiato, nelle acque vicino all’isola La Vacca, un gruppo di subacquei ha reso omaggio ai caduti in mare. Presenti anche le Forze dell’ordine, oltre alla Guardia costiera, insieme a tante persone, tra residenti e turisti. Il momento più intenso è stato quello dell’immersione a 12 metri di profondità, per “donare” una corona alla scultura creata dal maestro Gianni Salidu (scomparso qualche anno fa, le sue sculture che formano il presepe sono state protagoniste, nello scorso periodo natalizio, all’Orto Botanico di Cagliari) intitolata “Sirena che abbraccia un delfino”.
“L’area è stata visitata, tanti anni fa, addirittura da Jacques-Yves Cousteau, che dopo aver individuato la grotta aveva lanciato l’idea di apporre una targa. Invece”, racconta Pinella Bullegas, moglie dell’indimenticato Salidu; “nel 2001 mio marito aveva proposto di realizzare una statua. È stato tutto molto emozionante: i cittadini di Sant’Antioco, ma anche tanti sardi e turisti presenti, con il loro calore, hanno reso quasi magico l’evento, che riproporremo anche l’anno prossimo. Abbiamo già fissato la data, sarà l’ultima domenica di agosto”.
Photo credit: Diving Coral Reef











