Sanità e trasporti da terzo mondo in Sardegna, anzi pure peggio. Eppure, l’unica cosa di cui si parla, l’unica cosa di cui ci si occupa, l’unica cosa nelle agende della maggioranza sono le energie di rinnovabili. Da otto mesi non si parla d’altro: mentre gli ospedali sono al collasso totale, i sardi non riescono a prenotare una visita neanche per sbaglio e manco a pagamento senza dover aspettare mesi interi, mentre per spostarsi dall’isola che non c’è bisogna accendere ceri votivi e recitare riti sciamani, mentre tutto va a rotoli anche in tutto il resto, ma proprio tutto, la maggioranza guidata dai 5 stelle che avevano promesso rivoluzioni, si occupa solo e soltanto di rinnovabili, ostaggio di un manipolo di comitati che sono poi i comitati anti tutto e che si spostano da un posto all’altro, da un argomento all’altro purché si protesti per far rimanere la Sardegna immobile nel suo pantano, anzi se possibile farla affondare ogni giorno un po’.
Otto mesi a pensare solo alle rinnovabili, stretti fra la necessità mediatica di non contrastare troppo i comitati e quella di consegnare all’oblìo il passato della presidente Todde da viceministra di Draghi al tempo in cui l’ex premier si dedicò proprio alle rinnovabili. A pagarne le conseguenze sono naturalmente i sardi, ormai da tempo rassegnati e silenti.











