“Se perdo le elezioni regionali? Resterò in Sardegna a fare il consigliere regionale, non torno in parlamento”. Parola di Alessandra Todde, candidata alla presidenza della Regione per Pd e 5 Stelle, con altri partiti dell’area di centrosinistra.
“Soru ha detto che si voleva opporre a una candidatura decisa a Roma? Questa è fantascienza. La mia candidatura l’hanno decisa i partiti sardi, non le segreterie dei partiti. Il percorso è stato chiarissimo: è stato fatto un tavolo di coalizione, sono state fatte delle regole accettate da tutti, è stato discusso a lungo se fare le primarie, ma sono state scartate”, aggiunge Todde, che incalza: “Mi ha sorpreso che dopo aver chiesto a me lo streaming, Soru abbia rifiutato quello di Lucia Chessa, leader dei Rossomori. È ora di finirla con ricette che valgono solo per alcuni e non per altri. Spero sempre nel dialogo ma non posso obbligare nessuno. Non ho intenzione di sottostare a regole unilaterali che vengono decise da altri. Le regole vanno decise insieme e non imposte. “Mi chiedo se nella coalizione di Soru il metodo delle candidature verrà deciso con le primarie. Massimo Zedda? Mi auguro che la sua scelta sia temporanea, spero che torni nel centrosinistra, lo stimo molto. La coalizione giusta per lui è il centrosinistra che stiamo costruendo”.
E sulla faida familiare che vede Camilla quotidianamente accanirsi contro la candidatura di renato per blindare quella della Todde nel nome della guerra al patriarcato: “Camilla Soru è una donna intelligente e capace, appassionata e che tiene ai suoi temi. È stata una bellissima scoperta: una bellissima e bravissima compagna di viaggio. Sono molto contenta di averla in squadra”.
Ancora, su Soru: “Le primarie sono solo una questione totalmente pretestuosa. Il fatto per cui Soru è uscito dal Pd, provocando una scissione, è perché il partito, con delle regole accettate da un tavolo di coalizione, non ha scelto lui”.











