I nomi dei competitor, fatti durante la conferenza stampa, non lo spaventano. Si può chiamare Desogus (M5S), Zedda (Centrosinistra) o Pili o Pisano o Murgia o Maninchedda, la lista non la fa nemmeno finire: “Temo solo me stesso. Non sarò presente in salotti tv, starò molto tra la gente, girando per tutta la Sardegna. Era tutto chiaro sin da Barumini, i dubbi li avevano solo i detrattori”, dice Christian Solinas a margine della conferenza stampa post tavolo di coalizione. Accanto a lui ci sono i “piani alti” di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Fortza Paris e delle altre liste che lo sosterranno nella tornata elettorale del 24 febbraio prossimo. “Non starò nei salotti dei convegni, ma tra la gente di tutta la Sardegna”. Capitolo sondaggi: “Non li guardo, basta vedere tutti i sardi che mi fermano e mi parlano”.
I maxi punti sui quali intervenire in caso di vittoria sono quelli che, a detta del centrodestra, hanno portato al “cattivo governo” di Pigliaru: “Sanità, trasporti, agricoltura e continuità territoriale”.









