Se oggi il segretario del Pd Comandini ufficializzerà la scelta di Alessandra Todde come candidato presidente del centrosinistra per la Regione, nel nome di un patto chiuso mesi fa a Roma da Schlein e Conte, i Progressisti di Massimo Zedda usciranno immediatamente dalla coalizione, come altri hanno già fatto e come a stretto giro faranno Liberu, Più Europa e Socialisti che lanciano il nome di Graziano Milia come candidato ideale.
La situazione è sempre più complicata, e delicata. Perché il Pd deve scegliere, e in fretta, se stare al patto romano e tenere l’alleanza con i 5 stelle – che peraltro sono da sempre collettori di voti di delusi e stufi di giochi, conflitti e correnti dem – oppure ascoltare gli alleati in Sardegna e trovare una soluzione che soddisfi tutti, dopo un confronto reale. Senza dimenticare che Soru è già in campo candidato, e sta girando la Sardegna presentando ufficialmente il programma di governo.
Alle 13 è previsto il tavolo in via Emilia, e ci saranno scintille. Alle 16 a Oristano la direzione del Pd. Ormai non c’è più tempo: a una manciata di mesi dalle elezioni regionali, la coalizione è in piena crisi e l’unico che può risolverla è proprio chi l’ha creata, cioè il Pd.












