Recovery fund, la regione presenta il piano di interventi da finanziare contro il dissesto idrogeologico

Solinas: “Occasione per trasformare crisi in opportunità”


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La Regione Sardegna ha presentato al Ministero dell’Ambiente il programma di interventi infrastrutturali relativi alla mitigazione del rischio idrogeologico da inserire nel Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza, PNRR, che l’Italia si appresta a definire  in previsione dell’attuazione del Recovery Fund, fondo con titoli comuni europei messo in campo dalla Commissione per contrastare la crisi economica derivata dalla pandemia e finanziare la ripresa dei Paesi più colpiti dagli effetti del Covid.

Il piano presentato dalla Regione prevede 55 interventi pari a 378 milioni di euro, suddivisi per grandi e piccoli Comuni dislocati in tutte le province sarde e nella Città metropolitana di Cagliari e individuati secondo criteri coerenti con le disposizioni nazionali. Rappresentano condizioni vincolanti per accedere ai finanziamenti i termini per l’appalto dei lavori, da effettuarsi entro il 2022 e il completamento delle opere da realizzarsi entro il 2026.

“Abbiamo recepito le linee guida per l’elaborazione del Piano, condivise dal Governo con le Regioni, consapevoli di avere davanti una occasione storica, quella di trasformare la crisi che stiamo vivendo in opportunità sfruttando e impiegando al meglio le nuove linee di finanziamento che l’Europa metterà a disposizione dei paesi membri. Si tratta di risorse che possono contribuire a creare sviluppo in Sardegna e combattere piaghe dolorose quali lo spopolamento dei territori e l’esodo giovanile”, spiega il Presidente della Regione Christian Solinas.

Secondo l’Assessore dei Lavori Pubblici Roberto Frongia “le conseguenze economiche della pandemia hanno reso ancora più evidenti le carenze infrastrutturali della Sardegna e reso ancora più urgente il loro superamento.  In quest’ottica – continua –  abbiamo individuato tutti gli interventi che possono accedere ai finanziamenti europei perché coerenti con gli obiettivi posti in essere da Bruxelles e sulla base di questi abbiamo stilato un piano di intervento in grado di dare sollievo a numerosi Comuni sardi, liberando linee di finanziamento altrimenti occupate e rispondendo alla necessità di sicurezza dei territori più esposti al rischio idrogeologico. Grazie alle risorse messe a disposizione attraverso il Recovery fund  – conclude Frongia – abbiamo la possibilità di  movimentare i trend occupazionali  e generare nuove e reali  opportunità di crescita, la ripresa dell’economia sarda non può prescindere dall’avvio di nuovi cantieri, dallo sblocco di quelli fermi  e dall’accelerazione nella progettazione e realizzazione in genere di opere pubbliche”.

Gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico proposti dalla Regione sono suddivisi per “Interventi Fondo progettazione”, “Interventi ReNDiS cantierabili 12 mesi”, “Interventi Transizione verde”. Fanno parte della prima fattispecie di interventi (Fondo progettazione), per un importo complessivo 193.102.127, opere da realizzarsi nei Comuni di Tertenia, Bitti, Barisardo, Dorgali nella provincia di Nuoro; Valledoria nella provincia di Sassari; Gonnesa e San Nicolò Gerrei nel Sud Sardegna, Assemini nella Città Metropolitana di Cagliari. Sono compresi nella seconda fascia di interesse (interventi ReNDiS cantierabili in 12 mesi) i lavori a Capoterra di sistemazione idraulica del rio San Gerolamo-Masone Ollastu e di ricostruzione delle opere per un importo pari a 25.792.248.

Sono infine compresi nella “transizione verde”, per un importo complessivo di 160.613.288  gli interventi che interessano i Comuni di Orosei, Silanus, Siniscola, Torpè, Lotzorai, Gairo, Tiana, Orgosolo, Dorgali, Nurri, Urzulei, Arzana, Villagrande Strisaili nella provincia di Nuoro e in Ogliastra; Villanovafranca, Carbonia, Vallermosa, Masainas, Segariu, Lunamatrona, Domus de Maria, Furtei nella Provincia del Sud Sardegna; Cagliari-Elmas, Capoterra, Selargius-Quartucciu, Settimo San Pietro-Quartu Sant’Elena- Quatucciu, Quartu Sant’Elena, Villa San Pietro, Capoterra-Assemini nella Città metropolitana di Cagliari; Bosa e Montresta in provincia di Oristano; Tula, Porto Torres, Sassari, Ossi, San Teodoro, Arzachena, Aglientu in provincia di Sassari.