Risale a sabato notte, nel quartiere Stampace in via Azuni intorno alle 21,30 l’aggressione a danno delle tre ragazze che sarebbero state avvicinate da due sconosciuti che le avrebbero minacciate con molestie fisiche e sessuali.
Gli abitanti di Stampace sono attoniti per quanto accaduto sabato sera, diversi i punti di vista che dominano le loro reazioni. Rimbombano le voci di genitori preoccupati come Rita M. che dice “Aiuto. Mia figlia che ha 21 anni ogni tanto esce con le amiche proprio in quelle vie. Noi andiamo sempre a prenderla ma è successo che in zona via Roma una volta sono state affiancate da balordi mentre passeggiavano, per fortuna hanno incontrato due poliziotti”. Sul tema genitorialità si interroga anche Ila K. “Io direi anche dove stanno i genitori? Possibile che molti non riescano ad educare i propri figli? “.
Lo scenario controverso a cui assistiamo in questo caso è strettamente legato da due elementi di causalità: rabbia e paura; questo è traducibile nel genitore che prova un senso di preoccupazione nei confronti del proprio figlio poiché teme le conseguenze della mancata educazione da parte di un altro. C’è anche chi fa un salto nel tempo è il caso di Franco P. che dice “Il nostro matrimonio è stato celebrato 30 anni fa, certo che non c’era questo degrado, ma dove sta il comune e la vigilanza, ma per carità, ad una certa ora il coprifuoco” come a voler sottolineare quanto Cagliari sia cambiata nel tempo, a distanza di 30 anni ci si aspettava forse un’evoluzione più felice di quella che viene chiamata “la città del sole” , malgrado oggi si stia trovando con fatica a dover spazzare via le nubi che negli ultimi tempi la stanno oscurando.
Le voci si fanno insistenti ancora una volta riguardo la scarsa sicurezza “Assurdo che non si possa uscire in tranquillità”, “Mancano i controlli a tutte le ore, soprattutto la notte”, sentendosi abbandonati dalle istituzioni c’è chi si spinge perfino a prendere in considerazione la giustizia privata, Massimo S. dice “Non trovano mai le persone giuste questa gente”, più esplicito Ignazio M. “Le ragazzine devono essere devono essere supportate da adulti Dove si è visto che a difendere una ragazza debba essere l’amica diciottenne?”.










