Un brutto fatto avvenuto in provincia di Cagliari, un video ignobile, una donna colpita con una bottigliata, l’ennesima violenza sulle donne: Luca Pisano a Radio CASTEDDU racconta gli sviluppi sulla vicenda.
In una pagina telegram è stato mandato in onda un video in cui una ragazza veniva presa a bottigliate con tanto di commenti. Da subito si è parlato che il fatto fosse avvenuto a Capoterra e “oggi abbiamo avuto la certezza”.
Ma cosa è accaduto in questo video? C’è una ragazza che sicuramente ha un diverbio con alcune persone, “immagino di sesso maschile; la ragazza è per strada, questi si trovano al primo piano di una palazzina e si sentono più voci urlare ‘tirargliela’ e alla fine è stata lanciata una bottiglia che colpisce la testa di questa ragazza.
Il fatto particolare è che chi ha tirato la bottiglia stava insieme a quelle persone e ha anche ripreso”.
Un fatto gravissimo, accentuato dalla diffusione del filmato su un gruppo telegram, specializzato proprio nella diffusione di questi eventi. Telegram, quindi, si rivela una chat insidiosa sotto certi alcuni punti di vista.
“L’unica nota positiva all’interno di questa posizione raccapricciante è che è venuto tutto alla luce.
Noi abbiamo una rete di persone formate ed è uno di questi componenti che ha rilevato questo video e l’ha segnalato alla nostra attenzione.
Successivamente ho scritto un post per sollecitare le persone a riconoscere il luogo, perché veniva indicato solo Sardegna, dopodiché ho ricevuto numerose segnalazioni da parte di persone che mi indicavano non solo Capoterra ma anche la via e a quel punto ho segnalato il fatto alla polizia di stato e ai carabinieri di Capoterra e ho pubblicato il post affinché si parli della violenza”.
“Questa ragazza – prosegue Pisano – che ha subito la violenza non è sola, deve sporgere querela”.
Si fa abbastanza educazione informatica nelle scuole? La domanda sorge spontanea: “La ministra Azzolina ha previsto che nell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione ci sia nella linea 3 anche l’educazione digitale, quindi, finalmente, i politici si sono accorti che i ragazzi hanno bisogno sicuramente di una formazione, di una sorta di patentino digitale: non basta possedere uno smartphone perché si possa formare il principio ‘che lo so usare’, è necessaria una formazione che deve essere impartita anche a scuola”.











