Ragazza oncologica discriminata: “Esclusa dall’adeguamento della borsa di studio regionale, la sospensione forzata degli studi causata da una grave malattia oncologica”. Il caso finisce tra i banchi della Regione, “Alessandro Sorgia: “Inaccettabile discriminazione contro chi ha già pagato un prezzo altissimo”.
Il consigliere regionale Alessandro Sorgia (Gruppo Misto) ha depositato un’interrogazione urgente per denunciare un grave caso di discriminazione ai danni di una specializzanda sarda di area sanitaria non medica, esclusa dall’adeguamento della borsa di studio regionale previsto dalla L.R. n. 18/2024. L’esclusione è dovuta alla sospensione forzata degli studi causata da una grave malattia oncologica. Una decisione amministrativa che, secondo Sorgia, “rasenta la disumanità”.
“È vergognoso che la Regione Sardegna penalizzi una studentessa che ha affrontato un tumore nel pieno del suo percorso di specializzazione. Invece di sostenerla, la punisce, negandole un diritto riconosciuto a colleghi nelle sue stesse condizioni, ma con la sola ‘colpa’ di non essersi ammalati”, ha dichiarato Sorgia.
La legge prevede chiaramente l’adeguamento economico anche per chi si è iscritto in anni precedenti al 2023/2024, a condizione che non abbia ancora completato il ciclo. Tuttavia, l’interpretazione fornita dalla Direzione generale della Sanità ha escluso la specializzanda, ritenendo che il percorso interrotto non rientri nel perimetro della norma.
“Chi si è ammalato gravemente e ha dovuto sospendere la propria carriera accademica dovrebbe ricevere un sostegno rafforzato, non essere gettato nell’oblio da una burocrazia ottusa e crudele”, incalza Sorgia. “È evidente che questa è una questione che chiama in causa la coscienza della politica e delle istituzioni. Nessuna giustificazione tecnica può giustificare un simile trattamento”.
L’interrogazione chiede chiarimenti urgenti al Presidente della Regione e all’Assessore alla Sanità, sollecitando un atto di giustizia e, se necessario, un intervento normativo che chiarisca in modo inequivocabile la tutela per chi ha dovuto interrompere gli studi per motivi di salute.
“Chiunque abbia responsabilità amministrative o politiche in questa vicenda dovrebbe vergognarsi: non si costruisce una sanità più giusta punendo proprio chi ha già affrontato le prove più dure”, conclude Sorgia.











