Turisti cafoni scatenati a Quartu Sant’Elena, nella località di Stella di Mare 1. Buste della spazzatura ammassate vicino al mare, cestini stracolmi e senso civico pari a zero. A denunciare l’ennesimo caso di scempio ambientale è Maria Concetta Giannalia, ex prof 70enne, titolare di una villetta nella località costiera di Flumini. Ha provato, la donna, a far desistere il vacanziero cafone, ma senza ottenere nessun risultato. La difesa del “caddozzo”? “Nella mia città del nord ci sono solo i bidoni grandi, e poi Quartu è proprio sporca e qui ci sono già altre buste”. Un inno all’inciviltà totale, completo. E, ala fine, la Giannalia ha visto l’uomo allontanarsi e dirle: “Tanto io stasera parto”. Ecco, di seguito, il racconto di quanto avvenuto nella giornata di ieri.
“È successo stamattina a me mentre facevo la mia corsetta alle 8. Siamo in località Stella di Mare 1, a Quartu Sant’Elena. Ho visto un signore distinto con una grande busta, tipo quella di Carrefour. Si è avvicinato a un cestino della spazzatura, piccolo, alla fine di via Tirso vicino al mare. Con fare guardingo, ha tirato fuori dal bustone una busta della spazzatura di plastica e l’ha depositata per terra vicino ad altri tre o quattro pacchi. Mi sono avvicinata e gli ho chiesto: “Ma cosa sta facendo? Qui si fa la differenziata”. La sua risposta: “Sì, lo so, ma io sono qui alla lottizzazione Golfo degli angeli” La Giannalia replica piccata: “E allora? Non la fate voi la differenziata?”. La risposta? “Ma non so, non c’è nessuna indicazione”. “Ma come, lei dove si trova?”, ribatte la sarda, “si trova in una casa, no? La De Vizia ha dato a tutti la tabella dei giorni per differenziare. A lei non l’ha data?”. “No, ma sa, sono ospite di un mio amico, sono del nord e non ho trovato niente”. La discussione sale di tono: “Ma il suo amico proprietario glielo avrà detto che qui si fa la differenziata”. “No, non me lo ha detto. Io non ho trovato la tabella, in questo posto non ci sono i bidoni grandi per la spazzatura, ma solo questi piccoli cestini. Nella mia città dovunque ci sono i bidoni”. “Ma qui i bidoni non ci sono perché si deve fare la differenziata”, osserva la 70enne. “Ma guardi che questa città è proprio sporca. Al nord non succede”, ribatte il turista.
“Ma si rende conto che lei, uomo del nord, sta insozzando con la sua spazzatura una strada pubblica?”. “Ma qui ci sono altre buste”, dice. “Certo, sono quelle degli incivili come lei, qui oggi a quest’ora, che tiene pulito il suo giardino e insozza gli spazi pubblici”. A quel punto, la risposta che spiazza Maria Concetta Giannalia: “Ma lei lo sa che io faccio parte del Wwf?”. “Ah, sì, è così che voi del Wwf rispettate l’ambiente? Non lo immagina come lei stesso troverà questo posto domattina? I cani apriranno le buste e tutta la spazzatura si spargerà in strada e le bottiglie di vetro della birra si frantumeranno in mille pezzi e qualcuno si farà pure male, specie i bambini e gli anziani come lei stesso, dico esasperata e con la stanchezza di dovere affrontare persone così tutti i santi giorni”. “No”, risponde il turista, “tanto io stasera parto”. La conclusione della Giannalia è amarissima: “Questo esempio ci dimostra come l’inciviltà è proprio equamente diffusa al sud come al nord, nel continente come nelle isole. E che dipende dai soli individui, da come sono fatti, da come si rapportano all’ambiente e dalla propria personale educazione civica e dal loro essere persone o animali. E se al nord spazzatura non se ne vede, come dicono ma io non ci credo, è solo perché i comuni tartassano di multe i cittadini maleducati e incivili. Quelli come me, che soffrono a vedere queste scene ripetersi continuamente, sono destinati a morire di rabbia”.










