A Quartu l’acqua potabile resta un miraggio per più di cinquemila cittadini. La battaglia tra Abbanoa e Comune va avanti e, anche se negli ultimi mesi c’è stata un’intesa di massima, i tempi per portare l’oro blu in varie zone, dal Margine Rosso a Terra Mala passando per Flumini, non sono brevi. Ad ammetterlo è l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Antonio Conti, in risposta ad un’interrogazione della consigliera comunale Luisella Deligios. L’assessore, dopo aver ricordato le tante richieste rimaste senza risposta negli ultimi anni e i vari incontri istituzionali, ha spiegato come mai i tubi, già posati sottoterra, siano ancora a secco: “Abbanoa ci ha chiesto un completamento funzionale del sistema fognario delle coste di Quartu, da collegare al depuratore di Is Arenas”, ma anche “richieste di integrazioni fantasiose, come uno studio di compatibilità idraulica per sollevare un pozzetto di un metro”. Dettagli che non sarebbero così importanti, almeno non da dover impiegare tecnici ed esperti, magari per mesi: “Ho chiesto al presidente di Abbanoa il perchè di questa richiesta, reiterata, che ha prodotto un ritardo sul progetto di sei mesi, andato in conferenza di servizi. Parliamo di lavori per 220mila euro che non riusciamo a cantierare”, si lamenta Conti. Che fa anche un quadro della situazione attuale: “C’è la condotta idrica che riguarda S’ecca S’Arrideli, Riu Crobu, Is Meris e Capitana, poi la condotta fognaria di Terra Mala regolarmente appaltata e aggiudicata al secondo tentativo”. Una cosa, poi, è certa: “Non chiediamo soldi, non ne stiamo chiedendo. Tutte le opere hanno già la copertura finanziaria e le opere idriche sono già posate. È uno scandalo”.
Qualcosa, però, anche ultimamente si è mosso: “Abbiamo condiviso con Abbanoa un metodo e una linea. Entro sei mesi avremo una cartina completa delle opere, nel breve periodo conferiremo un incarico a dei professionisti per lo stralcio del progetto delle condotte, esistenti, da connettere. Nel medio periodo rivisiteremo il progetto generale con l’attenzione per nuove richieste come quelle di serbatoi in quota. Ancora oggi abbiamo la disponibilità di una grossa parte di soldi”. E una volta che si sarà arrivati al punto della fase progettuale, Conti assicura: “Cercheremo le eventuali risorse mancanti”. E ricorda che il numero di quartesi ancora oggi a secco è paragonabile a realtà quali “Sanluri e Villacidro”. E prevede che, se in quei due paesi mancasse l’acqua, “il direttore di Abbanoa non sarebbe così tranquillo, sarebbe assediato dalla popolazione. Da parte nostra c’è la massima attenzione alla problematica, tampineremo Abbanoa settimanalmente”.











