Novità importante sulla vertenza, durata parecchi mesi, che ha visto da un lato i vertici della Rsa Monsignor Angioni di Quartu e dall’altro un gruppo di lavoratori, supportarti dal sindacato Fials. La battaglia, che ha avuto risvolti legali, era quella legata alla mancata erogazione degli arretrati dei dipendenti della struttura che ospita decine di anziani. Il giudice ha infatti ordinato il pagamento di tutti i soldi chiesti dai lavoratori. Il periodo in questione era lungo: i denari non sarebbero mai arrivati nel tasche di chi lavora nella Rsa dal 2016 al 2018. A darne notizia è la Fials con i suoi due segretari Paolo Cugliara e Giampaolo Mascia.
“Abbiamo sempre creduto e combattuto, senza mai mollare, per i legittimi diritti dei lavoratori” commenta il segretario provinciale Giampaolo Cugliara. “È una sconfitta per la Rsa che, per parecchio tempo, si è opposta al riconoscimento dei diritti economici dei lavoratori, costringendoci prima a intraprendere un percorso di rivendicazione sindacale, poi un percorso giudiziale lungo e impegnativo”, affermano Cugliara e Mascia. “La Fials è sempre stata al fianco dei dipendenti e delle loro giuste ragioni. Sostenendoli e battendosi per il riconoscimento dei loro diritti al contrario di altre organizzazioni sindacali che, con discutibili accordi sottoscritti a discapito dei lavoratori, hanno trasformato il loro diritto alla retribuzione in offerte alla congregazione religiosa, poiché hanno reso inesigibili gli arretrati maturati, considerando, parrebbe, l’adeguamento stipendiale avvenuto dopo diversi anni, quasi un privilegio e non un diritto, lasciando le tasche dei lavoratori vuote”. L’esito della vertenza “restituisce un posto serenità ai lavoratori”. Intanto, una nuova lotta è già in corso: “Per ottenere il pagamento della mensilità di ottobre 2023 ai lavoratori che, per primi, hanno ricevuto gli arretrati. Scandaloso”.










