La casa è della madre, l’Ecocard è a suo nome e lui è costretto a trasformare l’abitazione in una discarica in attesa che la De Vizia faccia la grazia di accettare i bustoni ricolmi di foglie, terriccio, plastica e vetro. Impossibile conferire la spazzatura all’ecocentro di Sa Serrixedda per Davide Della Morte, libero professionista 54enne. L’uomo, anche pochi giorni fa, ha caricato la sua auto di sacchi senza riuscire a lasciarli agli addetti della stazione di conferimento di Quartu: “La tessera è a nome di mia madre, ha 82 anni e da agosto vive in Svizzera, dagli altri miei fratelli. Prima di partire ha pagato regolarmente e, come preteso, puntualmente, l’ultima Tari da seicento euro”. Il pagamento non è però sufficiente: “Per gli addetti della De Vizia si dovrebbe presentare lei all’ecocentro con la spazzatura, nonostante ormai abiti a migliaia di chilometri di distanza e abbia delegato me per svuotare l’appartamento dalla spazzatura”. E una soluzione sembra abbastanza difficile: “Pretendono una delega, scritta a mano e firmata da lei”.
Davide Della Morte, alla richiesta, ha sgranato gli occhi: “Ho spiegato che vive a migliaia di chilometri di distanza e alla sua età non ha chissà quali grandi conoscenze tecnologiche”. Il risultato, in attesa che in qualche modo la situazione possa sbloccarsi, è surreale: “Ho dovuto riportare tanti sacchi pieni di cartone, plastica, vetro e sfalci a casa. Certo, avrei potuto abbandonarli nelle campagne come fanno tanti quartesi, esasperati dalle difficoltà del nuovo servizio di ritiro di rifiuti. Ma sono un cittadino onesto e che vuole rispettare le regole, basta che non siano assurde”.









