Cagliari, Sara guarita dal cancro a 13 anni: “Nella vita ho lottato e ora riecco i miei capelli ricci”

La storia di una tredicenne che scopre la malattia. I momenti difficili legati alle cure e al ricovero, alle assenze da scuola e agli amici lontani. Poi il lieto fine. “La vita ci riserva prove a volte molto brutte, ma bisogna sempre combattere”.


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E’ guarita dal cancro. E ritrova i capelli ricci che aveva perso a causa delle cure. Dopo mesi di sofferenza,  Sara, 13 anni scrive una lettera di incoraggiamento, pubblicata dall’associazione Chiarlibrown, in prima linea nell’aiuto alle persone sofferenti
“Ehi sono una ragazzina di 13 anni e mi chiamo Sara, oggi vi racconto come ho vissuto la mia esperienza. Sto facendo questo post 2 mesi dopo la guarigione”, si legge nella lettera.

“Ai primi di giugno ero in giro e mi faceva male il collo…mi tocco ed era gonfio allora vado da mamma e mi dice che forse potrebbe essere stata una mononucleosi e mi disse di stare tranquilla, poi nei giorni seguenti mi feci controllare dalla pediatra e mi disse di andare a farmi fare delle radiografie al microcitemico di Cagliari… arrivano gli esiti ma non mi dicono nulla, io ero spensierata e felice. Il 19 giugno vado al matrimonio di mia zia e mio zio e sembravano un po’ tutti strani ma io non capivo… il 20 di giugno mi ricoverano per la prima volta, mi fanno molte analisi del sangue ecc. e rimasi ricoverata per 11 giorni, uno di quei giorni mi dissero che avevo un tumore…un linfoma di Hocking, io non sapevo cos’era, all’inizio non avevo nemmeno capito che avevo un tumore. Io nella sfortuna sono stata più fortunata degli altri bambini che c’erano all’ospedale, io avevo una malattia brutta ma molto più curabile degli altri. Inizio a conoscere molti dottori simpatici ma anche certi un po’ antipatici, e conosco anche moltissimi bambini di tutte le età veramente. Al secondo ricoverano inizio la chemio ed era verso metà luglio, io non pensavo proprio di perdere i capelli. Quando l’ho scoperto ero distrutta ma per fortuna mi avevano messo in stanza con me una ragazzina di un anno più piccola di me, nemmeno un anno, che mi stravolse la vita, lei è una ragazza dolcissima, super perfetta, lei mi tranquillizzò moltissimo, mi disse che i capelli erano il mio ultimo pensiero, io all’inizio non la credevo ma poi mi sono resa conto che aveva ragione come sempre. Inizio a perdere i capelli e allora mi venivano attacchi di panico e mi dovevo coricare mettendomi un panno bagnato in testa. A me non mi hanno mai messo il CVC (catetere venoso centrale) perché avevano detto che io in 4 mesi sarei stata guarita ma in realtà sono guarita in 6 mesi e mezzo, ma questo non importa, l’importante è che sono guarita e che ora sto bene. Le mie vene ne hanno risentito moltissimo però, all’inizio mi facevano la chemio nelle vene delle braccia ed era tutto ok però poi già dal secondo mese mi stavano iniziano a bruciare moltissimo le vene, non resistevo dal dolore, poi io ero e sono molto difficile di vene, molte volte chiamavano l’anestesia per farmi mettere la cannula e in un ricovero mi hanno messo la cannula nei piedi, aiuto non riuscivo manco a camminare, già che faceva male nelle braccia, figuriamoci nei piedi. Poi mi iniziarono a dare quantità di pastiglie che io fui stupita, mi ritrovai a bere tutte quelle pastiglie al giorno, quando non ne avevo mai preso una in vita mia. Non riuscivo proprio a berle, giuro io ci provavo in tutti i modi ma nessuno capiva che non erano vizi ma era paura e ansia che mi impedivano di prenderle, ho parlato anche molte volte con il psicologo dell’ospedale, mi aiutò molto però non riuscivo ancora a prenderle, adesso se solo penso al nome pastiglia mi viene da vomitare, giuro mi vengono i conati, e pure se mi dici il nome croccantelle o omogenizzato alla frutta vomito, sono rimasta proprio traumatizzata dalle pastiglie, tantoché alla fine mi fecero il cortisone in vena, e pure il protettore gastrico, quindi dovevo stare a Cagliari in una casetta di solidarietà per 15 giorni e 15 giorni a casa. D’estate dovevo andare in campeggio con le mie amiche ma non ci sono potuta andare purtroppo ma dai fa nulla ci potrò andare anche altre volte. A settembre iniziò la scuola e io non potevo andare perché ero sempre a Cagliari quindi ho fatto un mese di scuola a Cagliari  con i prof dell’ospedale, e rientro a scuola nel mio paese a ottobre però solo per 15 giorni al mese. Avevo organizzato pure halloween con i miei amici e amiche ma purtroppo ero anche ad halloween a Cagliari ma diciamo pure a questo fa nulla tanto halloween è tutti gli anni, anche se io ero molto dispiaciuta, inoltre il giorno di halloween era pure il compleanno di mio padre. Pure una festa che si fa nel mio paese purtroppo l’ho passata a Cagliari ma come sempre non fa niente. Tutti i miei amici e amiche escono a divertirsi e io all’ospedale a stare male, ma infondo loro non ci potevano fare nulla, oltre che scrivermi. Arriva quasi il giorno del mio compleanno a novembre e menomale almeno questo l’ho potuto festeggiare a casa con i miei amici e amiche più parenti. Arriva il 20 dicembre, vado a Cagliari e mi dicono che ero guarita e che dovevo andare solo a fare i controlli. Beh che dire, è finita la mia “storia” e ricordo a tutti: nella vita bisogna sempre lottare, perché la vita ci riserva prove a volte molto brutte. Ora mi stanno ricrescendo i capelli ricci. Spero questa mia esperienza vi abbia un po’ colpito e nulla. Ciao a tutti”.


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