Casteddu On line
  • Cagliari
  • Hinterland
  • Sulla Sulcitana
  • Sud Sardegna
  • Sardegna
  • Calcio
  • Eventi
  • Contatti
  • SOSTIENICI
  • Cagliari
  • Hinterland
  • Sulla Sulcitana
  • Sud Sardegna
  • Sardegna
  • Calcio
  • Eventi
  • Contatti
  • SOSTIENICI
No Result
View All Result
Casteddu On line
No Result
View All Result
Iscriviti al canale
Home il-diavolo-sulla-sella

“Pronto soccorso a Cagliari, la totale indifferenza verso chi soffre”

di adminuser
2 Settembre 2017
in il-diavolo-sulla-sella, rubriche

Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

di Roberto Sorcinelli, Cagliari

Pronto soccorso dell’Ospedale Marino di Cagliari: è qui il terzo mondo.
Non auguro a nessuno di aver bisogno di andare al pronto soccorso e, tanto meno, di avere la sfortuna di capitare al Marino.
Purtroppo ieri sera è capitato a me, per una sublussazione della spalla. Scelgo di non chiamare un’ambulanza perché penso che ci sia qualcun altro che potrebbe averne bisogno e chiedo a un amico di accompagnarmi. Mai lo avessi fatto. Arriviamo al Marino alle dieci di sera, entriamo in una stanzetta che dovrebbe essere la sala d’attesa, secondo quanto scritto in un cartello.
Quattro file di sedie di ferro malamente imbottito e, in fondo, una porta. Visto che non ci sono indicazioni, provo a bussare. Esce un pseudoinfermiere che senza neppure chiedermi cosa avessi mi dice di aspettare che esca qualcuno a chiamarmi e mi sbatte la porta in faccia. Un buon inizio.
Dopo circa un quarto d’ora esce un’infermiera e mi dice di entrare. Mi chiede che cos’ho e mi dà una rapida occhiata: a suo dire la spalla dovrebbe essere rientrata, ma lei non può fare diagnosi e perciò dovrà vedermi un medico. In effetti ero venuto proprio per quello…
Mi rimanda in sala d’attesa: sarò richiamato. Mi accomodo – si fa per dire – su una sedia e aspetto il mio turno. Dentro fa caldo e l’aria condizionata è spenta. Vado fuori, nel regno delle blatte e delle zanzare, ma almeno non sudo.
Nel frattempo mi domando come sia possibile che i malati vengano accolti (si fa per dire) da un infermiere, che stabilisce l’urgenza. In pratica la prima diagnosi è affidata a un infermiere. Non lo capisco.
Passano le ore, la gente va e viene, io non vengo chiamato.
Aspetto, senza sapere se la mia spalla è al suo posto o no. Si fa notte fonda, nessuno mi chiama, la sala d’attesa è sempre piena. La spalla ogni tanto si muove, facendomi sobbalzare sulla sedia. Sono sempre più stanco, sono lì da ore ormai. E più sono stanco, meno la muscolatura sorregge il mio braccio: la spalla si muove sempre di più.
Nel frattempo altre persone, esasperate, bussano alla porta chiusa e chiedono quanto ancora ci vorrà. L’infermiere, seccato, risponde in malo modo e sbatte la porta in faccia ai malcapitati. Incredibile. Totale indifferenza alla sofferenza altrui. Nel frattempo penso che costui riceve uno stipendio pagato con le nostre tasse. Sono arrabbiato, frustrato e comincio a maledire la scelta di andare al pronto soccorso.
Passano le ore, nessuno mi chiama, i malcapitati entrano a ritmi lentissimi: probabilmente c’è un solo medico. In ogni caso non è sufficiente.
Sul muro c’è un cartello che sbandiera i diritti del malato. Tra questi, il “diritto alle sei ore”. Sei ore? Questo sarebbe il tempo massimo oltre il quale l’attesa non è ragionevole. Sei ore. Una beffa.
Nel frattempo penso che metà del bilancio della regione Sardegna se ne va per i costi della Sanità. Com’è possibile? 
Aspetto ancora un po’. Le sei ore ormai sono vicine, è notte fonda. Nessuno mi chiama, sono sempre più stanco. Penso che avrei fatto meglio a cercare di dormire piuttosto che stare lì. Almeno la muscolatura si sarebbe rilassata, forse sarei stato meglio. Il fatto è che non lo so, non so se la mia spalla è al posto giusto. Si muove sempre di più.
Le sei ore sono passate da un pezzo, sono le quattro e mezzo del mattino e per me l’attesa non è più ragionevole. 
Bussiamo, chiediamo spiegazioni. Esce l’infermiera di prima, sgarbatamente ci risponde che non sa quando mi chiameranno, sta arrivando qualcuno con l’ambulanza.
Ho deciso, me ne torno a casa.
La mia casa è in Sardegna, splendida isola del terzo mondo Italia dove la sanità è gratis per tutti e utile per nessuno.

 
 
 
Tags: Cagliaripronto soccorso
Previous Post

Asse Mediano, il gatto Hanami investito e lasciato morire in strada

Next Post

Il Poetto dell’inciviltà: rifiuti in spiaggia con i cestini a 10 metri

Articoli correlati

La sanità sfascia ancora il campo largo in Sardegna, il Pd dopo Todde dichiara guerra a Bartolazzi

Sardegna, via anche Bartolazzi: alla Todde dopo l’Agricoltura anche la Sanità

Lieto fine per Tatiana Tramacere, scomparsa 10 giorni fa: sta bene, era in una mansarda

Lieto fine per Tatiana Tramacere, scomparsa 10 giorni fa: sta bene, era in una mansarda

Manuel Etzi, l’aviatore cagliaritano che insegna a leggere il cielo attraverso Il Piccolo Principe. 

Manuel Etzi, l’aviatore cagliaritano che insegna a leggere il cielo attraverso Il Piccolo Principe. 

Villasor, parte l’Ascot ma è subito caos: decine di persone in fila dall’alba per una visita medica

Villasor, parte l’Ascot ma è subito caos: decine di persone in fila dall’alba per una visita medica

I telefoni rimangono a casa: a Samassi e Serramanna niente dispositivi a scuola

I telefoni rimangono a casa: a Samassi e Serramanna niente dispositivi a scuola

Tutta la Sardegna fa il tifo per EroCaddeo: domani la finalissima di X Factor a Napoli

Tutta la Sardegna fa il tifo per EroCaddeo: domani la finalissima di X Factor a Napoli

Next Post

Il Poetto dell'inciviltà: rifiuti in spiaggia con i cestini a 10 metri

ULTIME NOTIZIE

Massimo Zedda, un anno dopo: “Ora riqualifichiamo davvero Cagliari, vedrete un grande fronte sul mare” (VIDEO)

Consiglio Metropolitano di Cagliari, il Sindaco Zedda nomina la Vicesindaca e conferisce le deleghe

Ora è ufficiale, il Microcitemico si trasferisce al Brotzu: “Forte preoccupazione per la neuropsichiatria infantile”

Ora è ufficiale, il Microcitemico si trasferisce al Brotzu: “Forte preoccupazione per la neuropsichiatria infantile”

Sei nuove Jacaranda nel viale Buoncammino delle polemiche sul verde  a Cagliari

Castello, il cuore nobile di Cagliari che oggi batte più piano: il caso di Viale Buoncammino, dove regna il silenzio

RSA, nel Medio Campidano carenza di posti letto e di servizi per i più fragili

Quando la burocrazia pesa più della malattia: la denuncia di Monia, paziente oncologica di Sinnai in attesa del verbale INPS

Addio a Sandro Giacobbe, aveva 75 anni

Addio a Sandro Giacobbe, aveva 75 anni

Casteddu Online – P.I. IT03410570927 Testata registrata presso il tribunale di Cagliari n. 5/12

Hosting gestito da Monrif Net Srl
Via Mattei, 106, 40138 Bologna (BO)
P.Iva 12741650159

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport. legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

IMPOSTAZIONI PRIVACY
Copyright © 2024
RCAST.NET
No Result
View All Result
  • Cagliari
  • Hinterland
  • Sulla Sulcitana
  • Sud Sardegna
  • Sardegna
  • Calcio
  • Eventi
  • Contatti
  • SOSTIENICI

Copyright © 2025