Piccoli diplomatici crescono. A Cagliari la prima simulazione dell’Assemblea Plenaria del Parlamento Europeo: si svolgerà venerdì prossimo 9 maggio al liceo Siotto. L’obiettivo è quello di ampliare negli studenti il senso di appartenenza e cittadinanza europea. In tutto sono 7 le scuole sarde coinvolte, 5 di Cagliari e 2 di Sassari.
L’evento. La General Assembly Day (GA Day) è una sessione locale del Parlamento Europeo Giovani (PEG), associazione nazionale dell’EYP (European Youth Parliament). Si svolge nell’arco di una giornata e consiste nella simulazione di un’Assemblea Generale in cui studenti di diversi istituti dibatteranno le proprie risoluzioni, simulando le procedure di un’Assemblea Plenaria del Parlamento Europeo. Scopo della GA Day è avvicinare gli studenti alle attività che il PEG porta avanti da anni nella scuole di tutta Italia, e ampliare negli studenti il senso di appartenenza e cittadinanza europea. L’evento si svolgerà in lingua italiana, e avrà come partecipanti studenti provenienti da diverse scuole superiori di II grado della Sardegna. Al termine della giornata saranno premiati da una giuria qualificata la miglior delegazione che si distinguerà contribuendo attivamente e proficuamente al dibattito dimostrando ampie e approfondite conoscenze riguardo le tematiche dibattute durante l’assemblea e i tre migliori delegati della sessione.
La diciannovenne Irene Patanè, di Cagliari, è la presidente dell’Assemblea. “L’idea di organizzare questo evento – spiega la giovane studentessa – è stata una conseguenza naturale dell’esperienza che avevo vissuto. Per me intraprendere questo percorso ha significato cambiare completamente la mia prospettiva di vedere le cose, mi ha segnata da un punto di vista intellettuale, culturale e soprattutto umano. In un anno, da quando tutto è iniziato, sono cambiata e cresciuta moltissimo, per questo quando sono tornata dalla Sessione Internazionale di Tbilisi ho volevo che altri ragazzi avessero la stessa possibilità di vivere un’esperienza del genere. Lo sentivo come un dovere morale. L’obiettivo di questa esperienza non è un indottrinamento politico: lo scopo è crescere, pensare, formare una propria opinione, avere una possibilità di esprimersi, confrontarsi e diventare cittadini consapevoli di essere inseriti in un contesto molto ampio e diversificato, ma soprattutto sentirsene parte a tutti gli effetti. Imparare a trovare dei compromessi e a mediare tra mentalità e ideologie molto diverse tra loro. Così è nato tutto: ho proposto la possibilità di realizzare un evento locale ai miei 5 compagni e loro da subito si sono dimostrati entusiasti dell’idea. Per questo spero che questo evento sia il primo di una serie che coinvolgerà sempre più scuole della Sardegna e porterà sempre più ragazzi alle selezioni nazionali e poi, si spera, agli eventi internazionali. In futuro studierò Relazioni Internazionali e spero un giorno di riuscire ad intraprendere la carriera diplomatica nelle istituzioni europee”.













