Da due anni sentiamo parlare di semplificazione e pianificazione unitaria, in particolare rispetto alle risorse comunitarie destinate alle imprese del Sulcis-Iglesiente. Sono stati peraltro individuati diversi strumenti ma, nonostante gli annunci in pompa magna conditi dalle solite promesse da marinaio, ad oggi non è stato ancora elaborato alcun bando. Forse la Regione sta aspettando che le piccole e medie imprese esalino l’ultimo respiro, prima di intervenire in loro soccorso?
Eppure sul piatto ci sono 32,5 milioni di euro (delibera Cipe 31/2015) di risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) finalizzate all’attuazione del Piano Sulcis. Fondi immediatamente disponibili che tuttavia non possono essere ancora impiegati a causa della lentezza con cui la Regione compie il suo dovere. Intanto le imprese restano schiacciate da una burocrazia elefantiaca che blocca ogni idea di sviluppo.
Le linee guida per ogni area di intervento sono state approvate ma, ribadisco, dei bandi nemmeno l’ombra. Di tempo ne è passato a sufficienza, i fondi ci sono e i numeri dicono che le partite iva sono in continuo calo. La Regione ha il dovere di stare accanto alle piccole e medie imprese, che attendono con ansia gli strumenti loro dedicati. Ma non con le chiacchiere e le solite promesse e rassicurazioni rafforzate in campagna elettorale. Occorre darsi una mossa. Il tempo delle scuse è finito.












