di Alberto Grimaldi
IL PARADOSSO DI ESSERE IMMIGRATO.
Il pensiero sardo dice che essere nati o residenti nell’isola dovrebbe assicurare un occhio di riguardo. In realtà non e’ così. Assistiamo quotidianamente a misure volte a fronteggiare l’emergenza immigrazione che lasciano perplessi.
Si va dal vitto e alloggio, al pocket money, al wifi, alle cure sanitarie, al vestiario, all’inserimento nel tessuto sociale attraverso corsi, incentivi, aiuti vari volti a trovare una sistemazione a questi disperati. La prima accoglienza non basta, occorre pensare al futuro di costoro, a che abbiano un’occupazione, mettano su famiglia o si ricongiungano con quella d’origine e diventino un domani cittadini a tutti gli effetti e, possibilmente contribuenti.
Attendo con ansia le prossime agevolazioni contributive e fiscali loro destinate, affinché ne possa studiare l”applicazione. Resto tuttavia perplesso nel paragonare queste misure che da prima accoglienza stanno diventando strutturali e rivolte al futuro, rispetto a quelle offerte ai residenti. Penso ai vari immigrati sardi che per crisi impacchettano due cose e tentano fortuna all’estero. Sarà loro riservato almeno un trattamento analogo?
Nel dubbio… un consiglio…. In valigia mettete anche del lucido per scarpe nero… si sa mai!












