E ora c’è anche l’ok del Comune. Via libera (all’unanimità) dell’aula di palazzo Bacaredda all’accordo di programma con la Regione che stanzia 50 milioni di euro regionali per il nuovo “Unipol Domus Gigi Riva”, lo stadio del futuro che nascerà sulle ceneri del vecchio Sant’Elia.
Ora servirà una delibera della giunta regionale sul nulla osta ambientale (procedura Paur), dopodiché dovrà nuovamente esprimersi il consiglio comunale sul piano economico e finanziario. A quel punto (primavera 2024) potrà partire la il bando per la riqualificazione dello stadio che porterà alla demolizione del vecchio impianto e la costruzione del nuovo che avrà al suo interno anche un hotel di lusso.
I 50 milioni erano appesi al braccio di ferro tutto politico tra il primo cittadino Paolo Truzzu e il governatore Christian Solinas, quest’ultimo, secondo molti, avrebbe preferito trasferire lo stadio a Su Stangioni per fare spazio a un nuovo ospedale a Sant’Elia. Ma il consiglio comunale ha tenuto duro e alla fine, dopo il pressing della società rossoblù anche per l’incombenza della scadenza per la partecipazione del capoluogo sardo agli Europei del 2032, ha dovuto gettare la spugna, dando il via al contributo al progetto del Cagliari approvato dal Comune.
Hanno destato perplessità l’imponente spesa pubblica (50 milioni su un investimento che complessivamente ammonterà a oltre 200). Il perché del contributo l’ha spiegato il sindaco Truzzu: un nuovo progetto con le connessioni urbanistiche per liberare il quartiere di Sant’Elia dall’isolamento, l’aumento dei costi delle materie prime e, soprattutto, il ritiro del centro commerciale dal piano.
“È un momento importante di affermazione della volontà di questo consiglio e della città”, ha dichiarato in aula il primo cittadino, “ci arriviamo con un percorso travagliato che ha visto diversi tentativi per poter giungere alla realizzazione del nuovo stadio che ha iniziato a essere discusso già ai tempi dell’amministrazione di Floris. Hanno destato scalpore i 50 milioni”, aggiunge, “ma l’ammontare dei costi è salito perché è il progetto cresciuto nelle dimensioni (ora potrà accogliere 30 mila persone), per la nuova connessione urbanistica che metterà in relazione Sant’Elia e Monte Mixi e perché sono aumentati i costi delle materie prime rispetto al 2015. Infine”, conclude, “per garantire il ritorno economico dell’investimento del privato era previsto il centro commerciale. Ma questo è stato eliminato, per venire incontro alle esigenze della città e così ora serve il contributo pubblico. Senza i 60 milioni (50 della Regione più 10 del Comune per i costi della demolizione del vecchio stadio) non ci sarebbe l’investimento del privato e dovremmo pagarlo noi, più le manutenzioni ordinarie. Questa operazione ci permetterà di risparmiarne 200 milioni di euro”.
Truzzu ha anche annunciato che nell’area attualmente occupata dalla Unipol Domus temporanea troveranno spazio un museo della Scienza e della Tecnologia e le residenze temporanee che serviranno per l’abbattimento dei palazzi fatiscenti del Borgo Nuovo di Sant’Elia.
“Siete in ritardo”, accusa Matteo Lecis Cocco Ortu, Pd: “questo perché avete modificato il progetto facendo aumentare i costi. Aprendo le porte a una potenziale speculazione edilizia su quell’area. Inoltre pandemia e guerra in Ucraina ha fatto lievitare i prezzi e ora avete inserito un nuovo tassello, un palazzetto dello Sport dentro il parcheggio dello stadio”.
“Dovete ringraziare il nostro senso di responsabilità”, ha dichiarato Fabrizio Marcello, capogruppo Pd, “siamo rimasti compatti davanti al fronte aperto dalla Regione”. “Ben venga la finanza pubblica, l’opera tornerà al Comune in buone condizioni”, spiega Alessandro Balletto, del gruppo “Solinas presidente”.












