Apprendo, non senza sorpresa, che la Giunta Regionale ha approvato in data odierna la deliberazione concernente il Disegno di legge recante “Disposizioni urgenti di adeguamento dell’assetto organizzativo ed istituzionale del sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 11 settembre 2020, n. 24”. Lo sostiene il consigliere regionale (eletto con la Lega) appartenente al gruppo misto Alessandro Sorgia.
Si tenga conto – prosegue Alessandro Sorgia – che al momento la deliberazione non è ancora disponibile per una sua analisi ma ne circola una versione nei canali informali di whatsapp.
Sulla base delle informazioni attualmente in mio possesso – aggiunge il consigliere regionale della Lega – si tratterebbe di un disegno di legge che poco ha a che vedere con la Sanità Sarda e molto con l’ennesima operazione di poltronificio che la Presidente Todde ha dimostrato di sapere attuare molto bene.
Rispetto alle altre numerose nomine, però, le nomine nella sanità rischiano di portarsi dietro tali e tanti contenziosi da generare un danno erariale milionario. È, infatti, appena il caso di ricordare che la Corte Costituzionale si è espressa più volte sullo spiils system nella sanità bocciando sonoramente i governi regionali che subito dopo il loro insediamento hanno sostituito i vertici amministrativi della sanità.
Ne è un esempio pratico quanto accaduto nella regione Lazio e quanto esplicitamente chiarito dalla Corte Costituzionale con la sentenza 26/2023 che ha bocciato come incostituzionale lo spoils system nella sanità in quanto viola il principio di buon andamento della pubblica amministrazione.
Il disegno di legge parrebbe confermare- conclude Alessandro Sorgia – l’accorpamento a Cagliari tra Arnas Brotzu, il Microcitemico e il Policninico, ma anche l’accorpamento di altri importanti presidi territoriali nel resto della Sardegna. Anche in questo caso se fosse confermato ci troveremo di fronte all’ennesimo pasticcio che oltre a non far tesoro delle pregresse esperienze aggrava la situazione già difficile delle tre strutture. Questa finta rivoluzione non dà soluzione ai gravi problemi della rete della emergenza-urgenza con pronto soccorsi strapieni o addirittura chiusi per carenza di personale. Non risolve il devastante problema delle liste d’attesa e più in generale alla situazione della sanità sarda che, nel totale silenzio dell’Assessore Bertolazzi, risulta alla deriva totale.










