Notte da incubo per centinaia di sardi che hanno passato la notte bloccati all’aeroporto di Treviso. Ieri sera c’è stata sì, una bufera di grandine, ma fino alle 21:30. Successivamente sono regolarmente decollati i voli Ryanair per Bari, Palermo e persino per Bucarest. Mentre per la destinazione Catania i passeggeri sono stati trasferiti a Bergamo dove sono poi partiti regolarmente in serata. Beffati invece centinaia di sardi che fino all’una non avevano idea di dove avrebbero trascorso la notte. Molti di loro avevano inoltre già depositato il bagaglio in stiva, per poterlo riavere – nella situazione da carnaio generale – hanno dovuto rifare addirittura i controlli di sicurezza in una situazione assurda.
Ma soprattutto la vera beffa è un’altra cari sardi: nessuno volo Ryanair fino a lunedì. C’era un volo questa mattina, ma probabilmente era pieno visto che non è stato comunicata la disponibilità di posti ieri notte ai passeggeri rimasti a terra. Sardi quindi teoricamente condannati a stare tre giorni a proprie spese in terra veneta. La compagnia ha “garantito” il trasporto dei passeggeri in autobus in due hotel nei dintorni di Treviso, dove questi non sapevano neanche dove si trovavano e come avrebbero potuto spostarsi il giorno dopo. E, soprattutto, quanto e cosa avrebbe rimborsato loro la compagnia; probabilmente si dovranno accontentare di un semplice rimborso viaggio.
Poniamo ad esempio una coppia in vacanza a Venezia: oggi dovranno ripartire per Cagliari con un Venezia- Roma, Roma- Cagliari spendendo la bellezza di 400 euro per tornare a casa dopo aver passato una notte da incubo. Questo è il prezzo che i sardi devono pagare nel 2019 per i loro diritto alla mobilità, dopo i “capricci” di una compagnia che ha scelto di annullare alcuni voli per maltempo (quando ormai era già cessato), penalizzando altri tra i quali Cagliari e Napoli. Quattrocento euro di salasso per tornare a casa. Viene da pensare a chi non possiede una carta di credito, chi ha il denaro contato, magari in vacanza con risparmi di mesi. Chi non ha reddito cittadinanza né uno stipendio per potersi permettere il costo esorbitante di un biglietto per rientrare in tempi normali, o meglio programmati, perché costretto per lavoro o altri motivi.
Questo è il costo di una continuità territoriale che non viene garantita da una giunta regionale sarda ancora incompleta a oltre due mesi dalle elezioni. Quando i politici sardi riusciranno a difenderci da queste angherie? Questo significa viaggiare da e per la Sardegna.
Da qui parte l’inchiesta di Casteddu Online che nei prossimi mesi racconterà le storie dei viaggiatori sardi partendo da un presupposto: la Regione permette alla compagnia irlandese di essere la principale low cost, ma non dà garanzie. Come successo anche questa volta con un volo cancellato. Perché si deve essere costretti a sborsare cifre tipo 400 euro per rientrare nell’Isola con altre compagnie?
Caro Christian Solinas, in attesa della fine delle tue schermaglie politiche: quanto tempo dovremmo aspettare per non subire più tutto ciò? Di vedere garantito il nostro diritto a viaggiare come dovrebbe accadere in un paese normale, visto che abbiamo scelto di vivere nella nostra Isola?













