Il dramma, perchè chiamarlo disguido vorrebbe dire essere sin troppo buoni, non conosce stagione, ma fa arrabbiare ancora di più nei periodi delle feste. I collegamenti, via cielo e via mare, tra Sardegna e Penisola. Soprattutto questi ultimi: le segnalazioni anche negli ultimi mesi, tra sporcizia a bordo e pavimenti utilizzati come letti, sono fioccate alla nostra redazione. E anche a pochi giorni dal Natale 2023 la musica, purtroppo, non cambia. Traghetto Cagliari-Civitavecchia: trovare un posto in cabina è un’impresa, tanti si accontentano di un passaggio sul ponte per poter raggiungere i propri cari che vivono oltremare. I biglietti si possono fare un paio di mesi o anche quindici giorni prima di imbarcarsi, spesso cambia poco: il numero di cabine disponibili non aumenta con un colpo di bacchetta magica e manca una giusta proporzione tra i sardi che devono superare il mare e i posti letto, le classiche cuccette. Una delle ultime corse sull’acqua, con attracco previsto all’antivigilia di Natale, non ha purtroppo invertito la media del caos e dei disagi. E i passeggeri si lamentano, o con i propri cari tramite telefonate o messaggi prima che la nave raggiunga il mare aperto, o direttamente sui social.
Come nel caso di Fabio Macciò, lavoratore all’aeroporto di Cagliari che si è imbarcato sulla Cagliari-Civitavecchia partita in serata: “Siamo isolati e trattati come bestiame. La Grimaldi in partenza alle 20, zeppa di gente e senza nessuna cabina disponibile”, scrive Macciò, che ha anche spedito un filmato alla nostra redazione: “È già un miracolo trovare posto ponte, mi hanno detto. Un disastro di portata inimmaginabile, e in aeroporto si registrano una manciata di voli per tutta la giornata”, con un chiaro riferimento alle tratte per Roma e Milano, le più gettonate. “Uno schifo avviato dalla sinistra e peggiorato dalla destra. Vi aspetto per chiedermi il voto”.








