Tutto esaurito. A Cagliari e hinterland, in ristoranti e agriturismi le prenotazioni sono sold out da giorni: la crisi non ferma la voglia di festeggiare, a tavola prima di tutto. Ristoranti, trattorie, agriturismi e sale ricevimenti hanno chiuso le prenotazioni da giorni, confermando un dato che va oltre le difficoltà economiche: la voglia di ritrovarsi a tavola, condividere tradizioni e celebrare le feste resta più forte della crisi.
Nel capoluogo e nei comuni limitrofi – da Quartu a Selargius, da Monserrato fino all’entroterra – i locali hanno fatto il pienone. I menù delle feste sono andati incontro a un leggero ritocco dei prezzi, ma senza scoraggiare i clienti, che hanno preferito puntare sulla qualità e sui piatti della tradizione, offrendo nella stragrande maggioranza dei casi l’opzione del menù fisso.
Sulle tavole cagliaritane trionfano i grandi classici. Si parte con gli antipasti di mare, tra polpo bollito, cozze e arselle, bottarga di muggine e insalate di mare, oppure con quelli di terra a base di salumi sardi, pecorini stagionati e verdure sott’olio. Immancabili i primi piatti simbolo: malloreddus alla campidanese, culurgiones, fregula con arselle o allo scoglio, senza dimenticare i ravioli ripieni di ricotta e limone.
Per i secondi, la tradizione si divide tra mare e campagna. Nei ristoranti cittadini domina il pesce: orate e spigole al forno, anguille arrosto, seppie in umido con piselli. Nei menù di terra spazio invece al maialetto arrosto, all’agnello in umido con carciofi, alle carni alla brace. A chiudere, il trionfo dei dolci natalizi sardi: pardulas, seadas, papassini, amaretti e gueffus, accompagnati da vernaccia, cannonau e mirto.
Sold out anche gli agriturismi della provincia, presi d’assalto da chi ha scelto di allontanarsi dal caos cittadino per un Natale più autentico. Dalla Trexenta al Parteolla, fino al Campidano, le strutture rurali hanno registrato il pienone, con menù a chilometro zero e lunghe tavolate che raccontano la Sardegna più vera. “Le richieste sono arrivate con largo anticipo – raccontano i gestori – segno che, nonostante tutto, le persone vogliono concedersi un giorno di festa senza pensieri”.
A Cagliari e dintorni, insomma, il Natale 2025 si celebra a pieno ritmo. La crisi c’è, ma per un giorno viene messa da parte, tra piatti della tradizione, brindisi e sale affollate. Perché, almeno a Natale, la voglia di stare insieme vince su tutto.










