Le tradizioni in tavola a Natale? Alla fine saranno rispettate, tra i “tifosi” della carne e quelli del pesce il derby della mascella è pronto per essere giocato. Ma, se da un lato ci sono i dati delle associazioni degli allevatori, Consorzio di tutela dell’agnello di Sardegna Igp in testa, che fotografano numeri in crescita (con 200mila animali macellati), tra i box del mercato civico di San Benedetto si respira un’aria diversa. Sì, perchè gli agnelli appesi ci sono, ma in molti casi non vengono venduti. O, bene andando, i macellai riescono a piazzarne solo alcune parti. Insomma, nel 2019 si registra l’addio all’acquisto di un agnello intero. Antonello Lai è uno degli “anziani” boxisti di San Benedetto, impegnato a tagliare fettine e realizzare salsicce da decenni: “L’agnello costa 12 euro al chilo, ma gli anni Settanta sono lontani. Oggi le famiglie sono meno numerose e la gente non ha voglia di cucinare. Tanti mangeranno fuori, e poi ci sono sempre più giovani vegani”, afferma. E, come se non bastasse, un’altra causa del “calo di vendite del trenta per cento” è legata “alle campagne denigratorie contro chi consuma carne”. Va un po’ meglio a Gianluigi Masella. Nel suo box prevale il pollame: “Qualche cappone e qualche anatra vendute, ma non c’è il pienone del 2018. Ci sono gli ascensori guasti e pochissimi parcheggi, gli anziani non possono venire sin qui”, osserva.
Al piano sotterraneo, tra i pescivendoli, i cagliaritani fanno incetta di spigole, orate e calamari. Il prezzo medio? Tra gli otto e i tredici euro. Chi sembra non tirare più come prima sono le aragoste e gli astici, mentre vanno via quasi come il pane le retine piene di cozze e vongole. E, se è vero che le scelte alimentari sono, spesso, dettate dal “peso” dei portafogli, scegliere i molluschi e dire “addio” ai crostacei potrebbe rappresentare un ulteriore campanello d’allarme alla voce “crisi”. Ma per il conto finale, a detta di più di un pescivendolo, bisognerà attendere il trentuno dicembre, nella speranza di un “assalto” ai box da parte dei cagliaritani per riempire le tavole di Capodanno.










