Nascondeva un telefonino, con caricatore e auricolari, nella sua cella di detenzione nel carcere minorile di Quartucciu. Ma gli agenti della polizia penitenziaria l’hanno scoperto durante una perquisizione, e ora il ragazzino, che era riuscito ad ottenere di poter lavorare all’esterno del carcere, dovrà ricominciare da zero tutto il percorso riabilitativo. Lui è stato denunciato e rischia la condanna da uno a 4 anni, il telefonino è stato sequestrato con tutti gli accessori. “Non riesco a capire perché certi detenuti, invece di seguire un percorso pulito, specialmente dopo aver ottenuto vari benefici, cercano di fare i furbi convinti di eludere i controlli della polizia penitenziaria. Ora – dice il segretario generale regionale della Cisl sicurezza, Giovanni Villa – il furbetto dovrà riprendere tutto dall’inizio il percorso di osservazione in carcere. Ai poliziotti penitenziari che hanno partecipato alla perquisizione va il nostro plauso accompagnato da una richiesta all’amministrazione affinché tenga in giusto conto quanto fatto, perché meritano un giusto riconoscimento”.
Soddisfatto per il lavoro degli agenti anche il Sinappe, sindacato della polizia penitenziaria.











