
“Così si mette nelle condizioni un gestore nell’impossibilità di pagare gli artisti e quindi di non poter fare più alcun genere di intrattenimento musicale. Magari giusto un po’ di filodiffusione come dal vostro dentista. Quindi, un imprenditore non può ambire ad avere un maggior numero di avventori nel proprio locale, sia mai si arricchisca troppo, e di offrire un servizio di intrattenimento aggiuntivo ai turisti in visita alla nostra città, non può pensare di diversificare con maggiori introiti per meglio far quadrare il bilancio, proprio in questi tempi di costi di gestione alle stelle, in tempi duri di ripresa post pandemia”, prosegue Matta. “Anche, se, di maggiori entrate ce ne sarebbe davvero un gran bisogno. Stessa sorte, se non addirittura peggiore, per tutti quei professionisti delle categorie a cui appartengono i deejay, i musicisti, i cantanti, insomma tutti coloro che si occupano di intrattenimento musicale, da oggi saranno disoccupati. Perchè non vi sarà la possibilità di pagare i loro cachet. Viene da chiedersi chi abbia partorito un simile regolamento che dal punto di vista normativo e legale non fa una piega, ineccepibile, ma dal punto di vista del buon senso, per chi si occupa di sviluppo delle attività produttive ed in particolare del settore pubblici esercizi, pone l’ennesimo laccio al rilancio ed alla sostenibilità di un impresa. E allora sotto con altre idee cari gestori… spazio all’inventiva e all’immaginazione. Perchè non proporre una rappresentazione teatrale, un concorso di miss, uno spettacolo di magia, una coltissima proiezione della trilogia di Krzysztof Kieślowski oppure la proiezione della versione restaurata della corazzata Potemkin, tornata molto d’attualità di questi tempi di conflitti nell’est Europa? In fondo, non si vive di sola musica. Facciamo appello ai membri del nostro Consiglio comunale affinchè, in sede di approvazione di tale regolamento, apportino le dovute correzioni”.