Non passa proprio di moda la voglia di uno scatto particolare, diverso dagli altri, da esibire per ricevere più like: questa volta riguarda una delle sculture realizzate con la legna del bosco a essere stata presa di mira. A darne comunicazione è il museo dell’Ossidiana: “Siamo felici – davvero felici – della speciale attenzione che il percorso Un Bosco da Fiaba – Parco dell’ossidiana -Pau sta ricevendo. Ma vi chiediamo – per favore – abbiatene cura insieme a noi.
Le installazioni non sono realizzate per salirvi sopra e rubare uno scatto fotografico suggestivo. Sono fragili, realizzate coi legni dei boschi che invecchiano nel tempo, un giorno dopo l’altro, lentamente e inesorabilmente: non danneggiamole con intenzione o per superficialità. Ci sono anni di lavoro, dietro il progetto che la maggior parte delle persone sta scoprendo in questi mesi: anni di impegno, di fatica, di sogni coinvolgenti e di immaginari acrobatici – poche risorse economiche ma tanta silenziosa passione. Rispettiamo insieme ogni opera, il lavoro degli artisti e delle artiste che ciascuna esprime, e soprattutto il bosco straordinario che le ospita, e che per essere straordinario non ha bisogno di alcuna creatività né invadenza umana. Non dimentichiamolo mai”. Un invito, insomma, al rispetto nei confronti dell’arte che si intreccia con la natura, la creatività umana che dialoga “con le voci e i silenzi del bosco”. Dura la condanna da parte di associazioni e privati: “Nonostante i progressi della scienza, non è stato ancora trovato il rimedio alla maleducazione” e ancora: “Parole d’anima che condivido pienamente, ho visto con i miei occhi, nascere e crescere questo progetto, anno dopo anno, passo dopo passo, condividerlo con chi ha messo anima, cuore e sacrifici di vita in questo bosco, Giulia Balzano, il Museo dell’Ossidiana e il suo team, l’Associazione Culturale Menabò, il Comune di Pau e tutti gli artisti e i volontari che hanno contribuito alla sua realizzazione.
Troppo spesso in questi ultimi tempi ho visto condividere e “vendere” questo luogo, senza conoscerne il significato, sorvolando la sua storia, senza citare o coinvolgere gli ideatori del progetto, e in questo modo lasciare indietro il significato più profondo della sua creazione e del suo viaggio per diventare una tale meraviglia!
Talvolta una foto sui social diventa piu’ importante del rispetto sacro per il bosco, per le sue opere artistiche, per l’Ossidiana e per la tutela e salvaguardia di questi luoghi.
Dobbiamo ancora imparare ad essere custodi dei luoghi e non i loro deturpatori”.











