Si è tuffata, ha fatto un bagno successivo alla sessione quotidiana di acquagym e, mentre stava per uscire dall’acqua, è stata colta da un malore che si è rivelato fatale. È Cina Inserra, 66enne di Cagliari, la donna morta in quel Poetto che tanto amava, al punto che sui social le sue uniche foto pubbliche sono scattate nella spiaggia preferita dai cagliaritani. Quando è stata riportata a riva, la Inserra era già incosciente e non si è più ripresa: tutti i tentativi di farle tornare a battere il cuore, stroncato da un infarto, si sono rivelati inutili. I poliziotti, intervenuti nel giro di pochi minuti, hanno subito informato il sostituto procuratore di turno che ha subito dato il via libera per la restituzione della salma alla famiglia. Cina, all’anagrafe Maria Cristina, non è un nome sconosciuto a Cagliari. La donna, che lascia due figli, un fratello e una sorella, è una delle figlie di Benedetta Imeroni Inserra: la loro è una delle famiglie “nobili” cagliaritane, proprietarie di terreni e immobili sparsi qua e là. La Imeroni aveva vissuto dal 1968, con tutta la sua famiglia, a palazzo De Candia, nel rione storico di Castello. Nota per la “ratantira” castellana a le feste di Carnevale, era anche tifosissima del Cagliari, tanto che “radio quartiere” racconta che pagasse il biglietto a un gruppo di ragazzi per andare a tifare i rossoblù ogni domenica allo stadio. Lei, Cina, viveva a Cagliari e si divideva tra le sue passioni e capatine, molto frequenti, al Poetto, il suo luogo preferito.
La notizia della scomparsa si è subito sparsa in città. Sui social in tantissimi la ricordano, e tra loro ci sono anche i rappresentanti attuali di alcune “casate” di primo piano in città: “Brutta notizia, è deceduta una grande amica di lunga vita. Ciao Cina, Rip e condoglianze alla famiglia”, così Nanni Manca Di Nissa. “Ciao Cina. Ovunque tu sia, buon viaggio”, questo il messaggio toccante e profondo di Lisa Fanny Murru. Bernadette Giua Marassi pubblica tre fiori stilizzati e un “Rip”, mentre Maruizio Argiolas esprime la sua piena “tristezza assoluta. Ciao Cina, che la terra ti sia lieve. Una preghiera per te”.











