L’ultimo episodio era capitato il ventiquattro ottobre scorso: la Moby Dada partita da Civitavecchia e diretta a Cagliari aveva viaggiato con un ritardo di nove ore. Stavolta, l’attesa per i passeggeri a bordo sarà minore: “Oltre quattro ore”, denuncia l’ex presidente sardo Mauro Pili. “Doveva arrivare alle nove e trenta, arriverà alle 14”. E la colpa sarebbe sempre la stessa: “Per l’ennesima volta un motore si è bloccato, in black out. La Moby Dada ha cominciato a rallentare drasticamente, sino ai 12-13 nodi. Il tracciato radar conferma l’andamento della nave che, solo dieci giorni fa, era stato oggetto di verifica da non meglio identificati ispettori”, denuncia Pili. “Il risultato è questo, oltre 4 ore di ritardo”.
“È inutile ripeterlo: ci sono coperture ad alti livelli per consentire che una nave di questa portata sia lasciata ancora in operatività su una rotta così delicata. In qualsiasi altro Stato degno di questa definizione sarebbe stata ritirata dal mercato. E invece la spediscono in Sardegna, tanto qui non esistono istituzioni, non c’è regione, non c’è capitaneria e possono fare quello che vogliono, in attesa di qualche incidente grave”.









