Non sarebbe il taser la causa della morte di Gianpaolo Demartis, bloccato dai carabinieri ad Olbia con l’utilizzo del taser.
L’autopsia, eseguita dal medico consulente della Procura di Tempio Salvatore Lorenzoni parla di “scompenso cardiaco in cardiopatia ischemica in presenza di stent coronarico”.
Lorenzoni fa anche riferimento al probabile utilizzo di sostanze stupefacenti alla base dell’infarto che ha colpito il 57enne di Bultei: “Da segnalazione inoltre emorragia subaracnoidea ed edema cerebrale, anche questi verosimilmente dotati di un ruolo letifero e imputabili sia al trauma cranico che al rialzo pressorio, a sua volta correlabile all’ assunzione di droga e allo stato di agitazione psicomotoria “.
Una vicenda drammatica che ha visto protagonista Demartis in un sabato sera di agosto, in cui alcuni passanti hanno segnalato un uomo in grave stato d’alterazione. Stando a quanto riferito anche dalle forze dell’ordine, Demartis si sarebbe scagliato contro di loro, rendendo necessario l’utilizzo del dispositivo.
Sulla vicenda la Procura ha aperto un’inchiesta e sono indagati due carabinieri.












