Monserrato, 16 ore al pronto soccorso in attesa di una visita al cuore: odissea per un anziano che ha potuto fare rientro a casa solo alle 23,30. Si trovava in ospedale dalle 6,40 del mattino di ieri per un possibile problema cardiologico. Il figlio del paziente: “Un problema ormai incancrenito. Forse però una maggiore organizzazione e evidenza delle attese aiuterebbe a mantenere gli animi più calmi. Gli addetti alla vigilanza cercano di aiutare tutti per ridurre le tensioni”. Un ennesimo caso segnalato da chi ha dovuto trascorrere tutto il giorno al pronto soccorso in attesa di essere preso in carico dai sanitari: non una novità, bensì una routine che continua a fare notizia e creare non pochi disagi a pazienti e familiari che attendono fuori dalle strutture ospedaliere per sapere qualcosa riguardo i loro cari.
Il panziente in questione dopo il triage e i prelievi del sangue ha aspettato “in sala d’attesa disteso su un lettino. Ho portato una coperta e un po’ d’acqua ma non si può rimanere per l’assistenza. Me lo hanno impedito. Capisco il disagio dei medici ma non è accettabile che un paziente anziano venga lasciato in quelle condizioni” spiega F.D.
Alle 19 hanno preso in carico il paziente, il figlio, nel mentre, è rientrato a casa poiché le “disposizioni impongono che i parenti non possono rimanere nella sala d’attesa. Su questo posso essere anche d’accordo ma quantomeno avere delle notizie dei propri cari diventa fondamentale”.
Dalle ore 19 circa hanno iniziato gli ulteriori controlli e qualche flebo. “A detta del mio genitore i medici sono stati molto gentili e questo mi fa piacere. Rimane comunque inaccettabile la condizione di un’attesa di 12 ore e non parlo solo del mio caso.
Magari in questa lunga attesa avrebbero potuto fare le visite specifiche e accorciare i tempi”.
Il panziente in questione dopo il triage e i prelievi del sangue ha aspettato “in sala d’attesa disteso su un lettino. Ho portato una coperta e un po’ d’acqua ma non si può rimanere per l’assistenza. Me lo hanno impedito. Capisco il disagio dei medici ma non è accettabile che un paziente anziano venga lasciato in quelle condizioni” spiega F.D.
Alle 19 hanno preso in carico il paziente, il figlio, nel mentre, è rientrato a casa poiché le “disposizioni impongono che i parenti non possono rimanere nella sala d’attesa. Su questo posso essere anche d’accordo ma quantomeno avere delle notizie dei propri cari diventa fondamentale”.
Dalle ore 19 circa hanno iniziato gli ulteriori controlli e qualche flebo. “A detta del mio genitore i medici sono stati molto gentili e questo mi fa piacere. Rimane comunque inaccettabile la condizione di un’attesa di 12 ore e non parlo solo del mio caso.
Magari in questa lunga attesa avrebbero potuto fare le visite specifiche e accorciare i tempi”.
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