“L’estate viene una volta all’anno, arrivano i turisti, la gente affolla le spiagge. Non è una emergenza, eppure lo diventa. Perché? Perché in molte spiagge manca il soccorso effettuato dai bagnini, i Dae”, cioè i defibrillatori, “la sicurezza. Tutto questo andrebbe pianificato a ottobre e risolto a maggio. Il vaccino per le morti in mare è la formazione, la cultura della sicurezza, la pianificazione per tempo”. A dirlo è Luigi Cadeddu, volto noto della sanità sarda. Medico del 118 da tanti anni, istruttore di Blsd e referente per le funzioni Usca e numero verde regionale. Il suo timore è molto grande, c’è il rischio di dover piangere altri morti nei mari sardi nelle prossime settimane: “Mancano bagnini, attrezzature e piani di prevenzione”, denuncia Cadeddu.
Che chiama tutti a un impegno corale: “Basta lamentele e facciamo ognuno la sua parte. Salviamo le vite”.











