La conta dei danni, l’ennesima, è pesante ma, addirittura, poteva andare peggio. Gli ultimi incendi che hanno colpito il parco di Molentargius a Quartu? “Sono partiti da terreni abbandonati e non di nostra pertinenza e da lì si sono sviluppati, interessando anche parti gestite dall’Ente Parco. Poteva andare peggio, ma grazie all’assistenza dei vigili del fuoco, dei volontari della protezione civile e dei nostri operatori e grazie al funzionamento delle nostre colonnine antincendio, siamo riusciti tutte e due le volte a circoscriverlo, con grandissimo impegno e tanto sacrificio”. A dirlo è il direttore dell’oasi green, Claudio Papoff. Colpa dell’incuria e del menefreghismo di chi possiede degli ettari che confinano con il parco. Parco che, a livello organizzativo, “ha recentemente potenziato i servizi al territorio con un presidio continuativo, 24 ore su 24 e tutti i giorni, di almeno una persona con automezzo, ha potuto garantire la tenuta del danno, comunque grave, soprattutto per il canneto, sede prediletta di molte specie di fauna selvatica. Certo è che con una dotazione finanziaria più corposa, potremmo predisporre di una squadra di persone con un nostro mezzo antincendio, per partecipare più rapidamente allo spegnimento di quei fuochi che divampano spesso lontano dalle colonnine antincendio. Con le necessarie risorse potremmo anche installare un adatto sistema di rilevamento, sul nascere, delle prime fiamme”. Insomma, mancano i soldi per tutelare a dovere Molentargius.
E, in parallelo, il sindaco di Quartu Graziano Milia lancia un appello: “Chi sa parli, basta con l’omertà. Il Molentargius è parte integrante della nostra città, da qui parte la sfida per creare un’interrelazione virtuosa fra sostenibilità, benessere, economia e turismo ambientale. Chi distrugge il Molentargius si macchia di un delitto esecrabile, perché oltre alla natura, distrugge il suo futuro e quello dei suoi figli. Il Molentargius è la speranza di avvenire di un’intera comunità. Occorre sollevare il livello di consapevolezza e di vigilanza, a tutti i livelli. Bisogna difendere il Molentargius, che è una straordinaria opportunità per i nostri territori. Ma per farlo, occorre anche un cambio di passo da parte delle istituzioni: rinnovo il mio invito alla Regione affinché si avvii una discussione seria su come rafforzare il parco, dandogli finalmente una dimensione compiuta in termini di risorse, personale e mezzi, e dotando l’attuale direzione di una reale operatività”.












