Le polemiche , spesso e purtroppo, non si placano neanche di fronte alla morte. Soprattutto se si tratta di personalità discusse sia a livello politico che intellettuale per le idee che hanno sempre difeso. Ai funerali della scrittrice e attivista Michela Murgia, celebrati a Roma sabato pomeriggio, è intervenuto l’amico fidato Roberto Saviano, che ha anche portato a spalla il feretro di Michela. Parole forti che hanno generato commenti e riflessioni che la famiglia della scrittrice ha voluto difendere e tutelare. Per questo motivo, il marito Lorenzo Terenzi e i 4 “figli d’anima” della scrittrice hanno voluto scrivere una lettera aperta al Corriere della Sera: “Roberto Saviano ha accudito Michela Murgia nelle ultime, difficilissime ore della sua vita con la devozione, il coraggio e la generosità di un fratello. Lo ha fatto con un rispetto e una dignità tali che al suo capezzale, al cospetto della malattia e della morte, nel riscaldamento globale che incendia quest’estate infernale, non si è mai tolto la giacca. Non si è tolto quella giacca durante la straziante veglia in casa, né durante il lungo e caldissimo giorno del funerale. In un dolore che ha scomposto chiunque, anche chi non aveva mai incontrato Michela, Roberto non ha trasgredito a questa regola di rispetto e umiltà d’altri tempi. Oltre ai parenti che si è scelta, nell’ora della sua morte Michela ha voluto fisicamente nella stanza con sé solo Roberto. È lui che le ha tenuto il telefono vicino alla bocca perché potesse sussurrare, in sardo, le ultime parole alla sua famiglia di origine a Cabras. È lui che ha carezzato e vegliato Michela quando molti suoi familiari d’anima, come chi scrive queste righe a nome di tuttə , erano su aerei, treni, automobili, addirittura aliscafi per tornare da lei. È a lui che Michela ha chiesto un ultimo bacio di conforto: il bacio che tutte e tutti speravamo di darle, e che lui per ognuno le ha trasmesso, come un farmaco. L’ultimo possibile farmaco. Il più benefico.”
Al centro del dibattito alcuni passaggi fortemente politici dell’intervento di Saviano: “In questo Paese è stato possibile che si considerasse una scrittrice, un’intellettuale, un’attivista come rivale politica, una nemica politica. Ma tra chi ha potere e un intellettuale non c’è reciprocità: al contrario, c’è sproporzione.” – ha affermato lo scrittore. “ Un parlamentare ha l’immunità e un potere reale, ha il Parlamento stesso a proteggerlo, mentre l’intellettuale ha soltanto la propria voce: può offrirla o sottrarla. Non ha che le proprie parole e il suo corpo. Attaccare sistematicamente Michela aveva, e ha, il solo scopo di intimidire chiunque decida di esporsi. E vi hanno fatto credere, spargendo infamia, che fossimo noi a diffondere odio, noi che avevamo invece deciso, con fermezza, di reagire a tutto questo orrore”.













