Ha portato la nipote all’hub vaccinale della Fiera di Cagliari per ricevere la terza dose del vaccino contro il Covid “dopo le prime due di un vaccino non riconosciuto in Italia, il Covaxin”. Ma Alessandra Puddu, zia di Federica Sooklall, 22enne nata in Gran Bretagna, con passaporto italiano e residente alle isole Mauritius, non è riuscita a farla vaccinare. Ed è molto arrabbiata. Il motivo? “Avevo prenotato regolarmente, dopo le prime verifiche mi è stato detto che potevano vaccinarla. Ma quando hanno inserito i dati, non sono riusciti a mettere il codice fiscale, dicendo che era sbagliato”. La Puddu non ha creduto alle sue orecchie: “Ma come? Mia nipote ha un unico codice fiscale, rilasciato dall’ambasciata italiana in Sudafrica. E, inoltre, abbiamo effettuato la prenotazione”. Niente da fare: “Secondo il responsabile, che alla fine ci ha sbattute fuori e stava per chiamare le guardie, dovremmo andare all’Agenzia delle entrate e ottenere un nuovo codice fiscale. Abbiamo provato a generarlo su diversi siti, ma dopo che mettiamo i dati di Federica il risultato è sempre lo stesso. Le ultime quattro cifre identificano lo stato di nascita della ragazza, il Regno Unito”. Un bel problema, insomma.
“Adesso, mia nipote si ritrova a 3 giorni dall’entrata in vigore del super green pass senza il vaccino, e non potrà praticamente nemmeno uscire di casa perchè, senza il green pass, dove vai? È assurdo e vergognoso, lei ha già due dosi e vuole, anzi, pretende la terza. Vuole vaccinarsi ma, per motivi burocratici, all’hub non sono stati in grado di inserire il codice fiscale estero. Manderò anche un’email di protesta all’Ats. Come possiamo fare?”.











