Marino Vargiu, dal 2000, fa l’infermiere. L’entrata al Brotzu risale al 2006, “ma prima ho lavorato anche in altre regioni italiane. Opero nel reparto di Unità coronarica”. C’è anche lui a protestare sotto il Consiglio regionale, soprattutto “per il demansionamento, c’è carenza di altre figure di suppoto e mi tocca spesso svolgere mansioni secondarie”. I soldi in più per i festivi, poi, da qualche anno sono un miraggio: “Prendo solo l’indennità di diciassette euro quando faccio la notte o il giorno di Natale, facendo due conti non mi arrivano più circa duecento euro”. Sposato, due figli, il suo stipendio è “di milleseicento euro. Mia moglie lavora part-time nel privato, abbiamo difficoltà ad arrivare a metà mese” e riuscire ad arrivare al giorno trenta o trentuno “è un’utopia”, osserva Vargiu. E l’infermiere chiede l’”aiuto” dei sardi.











