“Non corrisponde al vero che l’arbitro sarebbe stato insultato dal giocatore, espulso per doppia ammonizione e squalificato per una sola giornata. Se l’arbitro fosse stato insultato o ingiuriato dallo stesso, peraltro capitano della squadra, ne avrebbe sicuramente preso qualcuna in più, perché l’arbitro lo avrebbe sicuramente messo a referto”.
Questo è quanto comunica la società dopo la segnalazione di chi, dagli spalti, ha assistito a insulti, offese rivolte all’arbitro donna, alla quale è stato urlato anche “almeno” un pugno”.
“Non è veritiera nemmeno l’affermazione che l’arbitro sia uscito scortato, se non dai suoi genitori, e dai genitori dei ragazzi della nostra società, alcuni dei quali peraltro si sarebbero prodigati per chiedere agli stessi se avesse avuto bisogno di assistenza. Il termine scortato non è il termine esatto perché detto termine presuppone un clima intimidatorio che non c’è stato assolutamente. L’arbitro è uscito dal campo tranquillamente per dirigersi coi propri genitori verso l’uscita.
Si rimarca, se fosse necessario, che la persona che ha offeso in maniera pesante l’arbitro, è stata portata via dalle gradinate, ben prima della fine della partita e non è in alcun modo entrata dentro il terreno di gioco. Questo a dimostrazione del fatto che la società, stigmatizzando in maniera netta l’accaduto, ha preso i provvedimenti di sua competenza, allontanando tempestivamente il soggetto definito dal signor F.P. ‘l’uomo che ha commesso questo crimine’ . Ciò detto, lungi da noi giustificare l’accaduto, da cui abbiamo preso immediatamente le distanze”.
La società ribadisce che non c’entra nulla con quanto accaduto, “l’episodio è stato condannato in maniera unanime dalla società e, inoltre, la persona pagherà l’ammenda di 80 euro di tasca sua, come è giusto che sia. Nel mese di Giugno di ogni anno organizziamo un torneo che gode di un grande seguito”.











