“Sono anziana ma con il vostro aiuto anche io farò la guerra per il bene della nostra casa. Fuori da questo paradiso”. Intanto il promotore Luigi Pisci mostra “dove dovrebbe sorgere secondo i progettisti la pala n.18 dell’impianto Esterzili Wind. Si tratta di un’oasi di grossi alberi vetusti, almeno una decina di querce plurisecolari, testimoni sopravvissuti delle antiche foreste. I resti di un nuraghe completano l’incanto di un luogo stupendo e inaspettato, oggi minacciato da un saccheggio dissennato, folle, distopico”. Non si fermano le forme di protesta contro le mega torri che dovrebbero essere innalzate un po’ ovunque, tra boschi e pianure, accanto ai nuraghi e ai resti di una civiltà di cui rimangono ancora oggi i segni del glorioso passato. A mostrare uno dei luoghi suggestivo del Sud Sardegna minacciato dalle pale è il promotore del comitato contro la speculazione energetica Pisci: per i territori di Esterzili, Escalaplano e Seui è presente il progetto dell’impianto di produzione dell’energia elettrica da fonte eolica costituita da 22 aerogeneratori avente potenza di immissione pari a 136,84 MW con relativo collegamento alla rete elettrica, denominato “ESTERZILI WIND”. “Monte Sa Colla è un piccolo altipiano di scisto che svetta sulla campagna circostante.
Attorniato da un paesaggio mozzafiato che spazia dai tacchi ogliastrini fino al Sarcidano, da Perda Liana fino ai Sette Fratelli, nasconde un piccolo tesoro. Nel progetto eolico la relazione archeologica è assente, mentre in quella paesaggistica vengono indicati solo 2 siti, peraltro totalmente estranei all’area interessata.
Eppure alcune torri sorgeranno in prossimità di alcuni importanti siti dall’alta valenza culturale ed identitaria per la comunità di Esterzili.
Su tutti Corte Lucetta, insediamento romano nel quale venne rinvenuta la “Tavola di Esterzili”, documento in bronzo del 69 d.C. sul quale è inciso un decreto del Proconsole romano in Sardegna.
Ma anche gruppi di Tombe di Giganti, Nuraghi e punti panoramici eccezionali.
Tutti ignorati e minacciati da colate di cemento a poche decine di metri di distanza, con una deformazione della percezione paesaggistica oltraggiosa e compromettente”. A supportare chi si batte in difesa del territorio sono anche gli anziani che esprimono pubblicamente la volontà di affiancare amministratori e cittadini che sono scesi in campo per contrastare le multinazionali del vento.











