Il diabete in Sardegna ha molte “facce”: ottantamila, perchè ogni persona colpita dalla malattia ha una sua storia di vita particolare. E, proprio durante la vita, la nutrizione diventa indispensabile. Soprattuto, e anche, per prevenire il diabete. Martina Pusceddu, dietista 29enne di Sanluri, laurea in Dietistica conquistata all’Università di Genova “perchè in Sardegna un corso simile non c’è ancora”, spiega come fare per poter appagare il palato con tutti i cibi e, contemporaneamente, non dover “incrociare le dita” per quanto riguarda possibili problemi legati all’insulina: “La piramide alimentare Mediterranea è utilissima. I tanti demonizzati carboidrati rappresentano il sessanta per cento del fabbisogno calorico quotidiano. Sì a pane e pasta e all’olio d’oliva, alleato anche nella lotta a problemi cardiovascolari. Il secondo piatto è sempre da variare, la carne rossa solo una volta alla settimana, meglio quella bianca. Pesce almeno due volte ogni sette giorni e spazio anche ai legumi”. Consigli, quelli snocciolati dalla Pusceddu, che valgono sia per i noi diabetici sia per i diabetici.
“I dolci vanno consumati ma solo sporadicamente”, visto che rappresentano un “amico” del diabete – in senso negativo, ovviamente – e sono quindi da non sottovalutare mai. “Sono veicoli di zuccheri e pure di grassi sicuramente saturi, si possono mangiare massimo due volte alla settimana”. E la giovane dietista ne approfitta anche per lanciare un appello: “Una figura come la nostra è indispensabile, va inserita in progetti di educazione alimentare e negli ospedali, anche per fare in modo di sostituire i colleghi avanti con l’età”.










