Spiagge occupate abusivamente e concessioni fuori dai limiti a Muravera: il blitz del Corpo Forestale ha fatto scattare multe per oltre 15mila euro contro i gestori di diversi stabilimenti balneari legati ai villaggi turistici della zona. Nel mirino irregolarità gravi, dalla violazione della fascia dei 5 metri dalla battigia, dove il transito deve restare libero, fino all’installazione non autorizzata di gazebo e strutture in legno. La notizia ha immediatamente acceso il dibattito, tra indignazione e amare considerazioni. “Mi domando se è stato toccato il limite, o forse il fondo. Le nostre spiagge di fatto sono ormai privatizzate e ci vogliono costringere a pagare restringendo sempre di più i tratti liberi. Uno scandalo, una vergogna, uno schifo su cui nessuno interviene. Anzi, in futuro sarà sempre peggio”, scrive un lettore. C’è chi fa i conti: “Trecento ombrelloni a 50 euro al giorno fanno 15mila euro. Quindi hanno pagato un giorno di multa e ne hanno incassati 89 puliti”. Un altro aggiunge: “A giugno andava fatto, non a settembre”. Lo sguardo va anche a uno dei luoghi simbolo del turismo della zona: “Hanno finalmente liberato lo Scoglio di Peppino? Era uno scempio. La sanzione è troppo bassa: 50 euro a ombrellone per tutta la stagione? Penso che al giorno costino di più”. La sensazione diffusa è che le multe non bastino a cambiare le cose: “Ho letto di sanzioni da 15mila euro, ma che vuoi che sia? Lo incassano in un giorno”.
E ancora: “A Campulongu sono arrivata e sono rimasta basita. Un chilometro di privatizzazione e un piccolo fazzoletto pubblico. Ammassati come formiche impazzite, mentre il lato privato era completamente vuoto. Uno scempio”. Non manca chi chiede più trasparenza: “Dovrebbero esporre l’atto di concessione o almeno il numero e l’autorità che lo ha emanato, l’anno di riferimento e, come nei cantieri edili, indicare in un cartello ben visibile tutti i dati tecnici”. Infine, la proposta di intensificare i controlli: “Qualcosa si muove finalmente, ma andrebbe fatto a inizio stagione, a metà e a fine stagione. Quindicimila euro sono anche pochi, in proporzione a quello che pagano di concessione. E 300 ombrelloni in più non è che siano pochi”. Tra rabbia, amarezza e richieste di maggiori controlli, i cittadini chiedono che le regole vengano fatte rispettare davvero, perché il mare e le spiagge devono restare un bene di tutti e non il privilegio di pochi.












