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Le aziende di ogni settore sono oberate di curriculum che ogni giorno arrivano in forma cartacea o online, questo vuol dire che ogni curriculum rappresenta una goccia nel mare.
Distinguersi scrivendo un buon CV è l’unico modo per essere notati e avere un colloquio di lavoro. Ecco i segreti per presentarsi in modo efficace. Il primo consiglio, nel caso in cui si intenda contattare grandi aziende, è infatti quello di inviare il curriculum attraverso la sezione “lavora con noi”, queste, infatti, usano sistemi di screening dei profili inviati tramite programmi elettronici e quindi non valutano i cartacei.
Scrivere un curriculum interessante, ma non troppo lungo
Un curriculum per essere scelto tra i tanti arrivati deve essere interessante. La prima cosa da non sottovalutare è l’importanza della compilazione di tutti i campi presenti nel modulo scaricato da internet, a partire dalla foto che deve essere adeguata ad un curriculum, meglio evitare acconciature e make up stravaganti. Usare il formato pre-compilato è importante perché ha una formattazione ideale per mettere in evidenza le diverse sezioni e far in modo che chi analizza il profilo del candidato possa velocemente trovare le notizie che sta cercando.
Il curriculum, oltre ad essere completo in ogni sua parte, deve anche essere sintetico in modo che il selezionatore non si annoi e lo cestini al primo foglio. Il CV è il primo contatto, deve interessare, ma non abusare della pazienza del lettore, per lui potenzialmente ancora non esisti quindi non avrà remore a cestinare se pieno di lungaggini e giri di parole.
Essere brevi non vuol dire non parlare di sé, vuol dire riuscire a trasmettere tutte le notizie in modo accattivante ed agile. In questo modo apparirai anche concreto, con le idee chiare e sicuro.
Parlare delle esperienze lavorative pregresse.
Molte persone focalizzano il proprio curriculum sull’esperienze formative, snocciolando voti, corsi, materie. Molto probabilmente però a chi seleziona importa poco se avevi buoni voti in latino o greco al liceo, preferisce sapere cosa hai realmente fatto dopo l’esperienza formativa. Purtroppo molti sorvolano, o sono poco precisi, su questa parte perché hanno paura che contattando un ex datore di lavoro questo possa delineare soprattutto i difetti e non i pregi o che addirittura possa non rispondere.
Tra le esperienze lavorative devono essere inseriti anche gli stage e i contratti di apprendistato che comunque fanno parte del bagaglio formativo. Se hai conseguito promozioni , oppure hai partecipato in modo attivo ad un progetto importante all’interno dell’azienda è bene sottolineare anche questi aspetti, senza però apparire eccessivamente pieno di te. Il curriculum deve sempre essere equilibrato.
Parlare dei propri obiettivi
Il terzo segreto per fare buon impressione sul potenziale datore di lavoro è riuscire, senza dilungarsi troppo, a parlare anche dei propri obiettivi lavorativi, delle proprie passioni e mostrare una certa capacità di adattamento.
Per un’azienda è importante sapere che il lavoratore che deve assumere ha spirito di sacrificio, è umile e quindi capace di inserirsi in modo graduale nell’azienda, senza rompere gli equilibri pre-esistenti, ma deve anche sapere che c’è voglia di migliorarsi.
Questa escalation di intenzioni comunicherà al datore di lavoro la tua flessibilità, capacità di lavorare in gruppo, ma anche la voglia di crescere con l’azienda.
Ultimo segreto per un buon curriculum vitae: inserire al termine la liberatoria per la privacy. Il mancato inserimento di questa postilla impedisce all’azienda di trattare i dati personali contenuti all’interno del curriculum, questo obbligherà l’azienda a cestinarlo per non cadere nell’eventuale rischio di denunce. In particolare la liberatoria deve indicare l’autorizzazione al trattamento dei dati personali in ossequio al decreto legislativo 196 del 2003.
Autore: Luca Collect per il portale di economia personale Come Fare Soldi