Non ha mai mostrato segni di pentimento, neanche di consapevolezza per quello che ha fatto ma ora ha deciso di chiedere scusa con una lettera di poche righe dettata al suo avvocato Federico Delitala. “Cara Paola…perdono per quello che ho fatto. Pensavo mi stessi tradendo”, ha scritto Masih Shahid, usando la gelosia come attenuante all’orrore di cui è responsabile.
La lettera è indirizzata a Paola Piras, la donna 52enne di Tortolì aggredita dall’uomo dal quale tentò di difenderla il figlio Mirko, di 19, ucciso a coltellate dall’ex compagno della madre che ora sconta l’ergastolo. Paola Piras, che ha lasciato la Sardegna per trasferirsi in Lombardia, aveva scritto qualche giorno fa una lettera aperta alla donna aggredita alla periferia di Torremaggiore, in provincia di Foggia, anche lei difesa dalla furia omicida del marito dalla figlia di 16 anni, fra l’altro per due anni abusata sessualmente dal padre, rimasta uccisa insieme al presunto amante della moglie.
La lettera di Shahid non pare arrivare per caso, anzi sembra una mossa ben studiata: il suo legale ha infatti annunciato che impugnerà la sentenza dello scorso febbraio, con cui l’uomo è stato condannato all’ergastolo, contestando l’aggravante della premeditazione.












