di Maria Laura Orrù- dirigente Pd Elmas
Oggi ho lasciato il Partito Democratico.
Ci sono momenti, nella vita di ognuno di noi, in cui si fanno delle scelte seppur difficili e dolorose. Da parecchio tempo però non mi riconosco più nel profilo trasmesso e nell’azione condotta dal Partito Democratico e ho deciso di non rinnovare la mia iscrizione.
Come tante persone, circa otto anni fa, ho scommesso sul Pd pensando ad una nuova grande forza politica riformista. Non avevo mai lavorato e non avevo mai avuto una tessera di partito, anche per questo ero tra le persone più entusiaste e forse più convinte nella riuscita di questo progetto. Ho lottato, finché ho potuto e come ho potuto, per portare avanti l’ idea di Politica Democratica in cui credo. Probabilmente per questo motivo è più forte la disillusione e molto più profondo il rammarico per un’avventura politica che ha assunto nel tempo connotati troppo distanti da quelli da me attesi ed auspicati infatti oggi più che mai vedo il PD sprofondare definitivamente in errori che per me sono insanabili, negando il proprio nome (democratico) e modificando una volta per tutte il suo DNA.
Sotto trovate la lettera integrale.
[…] “Non ci sto più in un partito che governa e che nel suo governare strozza gli Enti Locali, costringendoli ad aumentare le tasse e le imposte locali al cittadino per poter garantire i servizi minimi, e che “costringe” gli stessi sindaci a tacere.
Non ci sto più in un partito che insegna alle nuove generazioni che: “sai, la politica é questo, é il gioco delle parti”; non ci sto proprio più perché la Politica, quella con la P maiuscola siamo noi a determinarla, con il nostro fare e il nostro agire quotidiano e finché avvalleremo qualsiasi cosa per dei piccoli interessi personali avvantaggeremo un sistema che ormai non ha più ragione d’essere ed esistere”












