“I medici sono deontologicamente obbligati a sottoporci a trattamenti invasivi, quali la tracheostomia, per tenerci in vita. Ma voi non vi sentite in dovere di garantirci il MINIMO indispensabile per poter avere una vita quanto meno dignitosa?”. Sono le parole di denuncia attraverso il suo profilo facebook, di Andrea Turnu, 31 anni affetto da Sla, da sei anni. Il motivo la carenza di presidi essenziali per la sua condizione. “Oggi ho cambiato la cannula e ho dovuto mettere in corrispondenza della stomia una semplice garzetta (quella che vedete in foto impregnata di sangue). Questo perché non mi sono state fornite le metalline che sono un presidio ESSENZIALE, necessario per tenere la zona, una ferita sempre aperta e una fucina per i batteri, protetta e in condizioni igieniche accettabili” spiega. Una situazione davvero non tollerabile per una persona affetta da una malattia così invalidante. In migliaia a dargli sostengo attraverso i social.
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