“Spero davvero che la Sardegna venga dotata di strutture più potenti dove accogliere la musica”. Tiziano Ferro, dal palco della Forte Arena di Santa Margherita di Pula, lancia il suo personale e accorato sos fra una dichiarazione d’amore e l’altra alla Sardegna.
In prima fila al concerto c’erano diversi politici, del passato e del presente, dal sindaco di Pula Cabasino al presidente del consiglio regionale Michele Pais. Chissà se il messaggio è arrivato a destinazione. Tiziano Ferro ha ragione, come sappiamo molto bene: la Sardegna sta all’anno zero, pure in questo. E’ l’unica regione italiana dove non c’è uno stadio, un palazzetto, una struttura con un numero di posti in doppia cifra dove ospitare dignitosamente fan e artisti. E infatti, il numero di artisti che si avventurano nell’isola a cantare è sempre ridottissimo.
Come ha detto lo stesso Ferro, non sono gli artisti a decidere dove fare i concerti: sono gli staff a pensarci, sulla base di una serie di valutazioni che, puntualmente, tagliano fuori l’isola.
Alla fine, grazie alla Forte Arena che ha così inaugurato la stagione estiva di spettacoli e eventi, c’è stato il ripescaggio Sardegna in extremis, dopo il concerto a Cagliari mai fissato nel 2020 o 2021, rinviato al 2023 e poi definitivamente cancellato. A Cagliari, nel capoluogo dove non esiste una struttura per un concerto degno di questo nome.
“Gli artisti non possono decidere dove andare, ma fare qualche preghierina sì, e io l’ho fatta per tornare in Sardegna, ci sono riuscito e ne sono felice, perché senza Sardegna non c’è tour”, ha detto Ferro mentre le bandiere dei 4 Mori che sventolavano fra il pubblico. “So che molti di voi si sono sottoposti a un lungo viaggio per essere qui stasera, e vi ringrazio di cuore, e spero davvero che la Sardegna si doti di strutture più potenti per accogliere la musica. Tornerò presto, e non passeranno così tanti anni come è successo questa volta”.












