Archeologici al lavoro, armati di paletta e pennelli spolverano con cura ciò che è ben nascosto nel sottosuolo da millenni ossia ciò che resta delle antiche civiltà che dimoravano nella terra dei nuraghi. Questa volta il viaggio nel tempo è regalato dal territorio di Mandas dove gli esperti trascorrono le giornate impegnati a studiare le tracce delle strutture scoperte. Soddisfazione da parte del primo cittadino che mai perde occasione, giustamente, di valorizzare e divulgare le informazioni riguardo il sito archeologico, come la recente ipotesi che il complesso possa essere un pentalobato. “Dai primi scavi per la messa in sicurezza della struttura emergono grandi scoperte quali la frequentazione continua del sito dal prenuragico all’epoca romana tardo antico, giudicale e probabilmente prima catalana” approfondisce Oppus.
“Il tutto a pochi metri dalla grande strada Kalaris Ulbiam (la Cagliari Olbia) che dimostra come il sito fosse una tappa importante di sosta già in epoca antica.
Il tutto sulle colline del grano la miniera d’oro storica del territorio. E non dimentichiamo che in piena guerra di Successione nel 1710 a Mandas, in serra ‘e Arretza sostò per mesi il Reggimento delle truppe arrivate da Barcellona”.











