di Gianfranco Carboni
Una notte agitatissima, che sogno. Stanotte: con in testa il risparmio decido di andare a vedere gli WHO. Dove? Dove suonano: in Italia. Il sogno si contorna di strani avvenimenti scendo a Bergamo, tenendo conto che il treno ha un costo maggiore, prenoto un auto: 31.20 euro, l’impiegata mi dice: “Le diamo una Jaguar”, credo mi stia prendendo per culo, invece no è rosso fuoco al posto di una miserevole 500L mi consegnano la Spider rossa.
Nel dormi veglia immagino di scoppiarla, raggiunge i 280 km/h? Arriverà a 320. Capotta abbassata, vento nei pochi capelli rimasti, giro la Lombardia, il Veneto e l’Emilia sino all’Arena Unipol di Casalecchio di Reno, che risulta uguale all’Arena Sant’Elia. Pienone delle grandi occasioni, una fila di 600 metri per entrare ed appropriarci del posto in piedi per poveri, con l’Arena di Cagliari ha una cosa in comune: SA PORTA. I The Who sono uno storico gruppo musicale del rock britannico oltre 100 milioni di dischi venduti. Le prime apparizioni risalgono al 1964: Pete Townshend (chitarrista), Roger Daltrey (voce), John Entwistle (basso elettrico) e Keith Moon (batteria). Dopo la scomparsa di Keith Moon, 1978, e di John Entwistle, 2002, Townshend e Daltrey propongono i loro brani accompagnati da Pino Palladino al basso e Zak Starkey (figlio di Richard, come Ringo Starr) alla batteria. I vecchi galli fanno buon brodo nel sonno chissà nella realtà. Per dove? Arena Casalecchio (BO) THE WHO in concert quelli di: Who are you, My generation? Il gruppo spalla non è male, anche se si atteggiano a stars, la scritta sugli schermi avverte: state calmi stanno arrivando gli Who. Pete T. schitarra, Roger D. sta sul pezzo, il bassista italiano Pino P. un grande, Zak S. alla batteria.
Due ore di puro, semplice, entusiasmante ROCK senza addobbi, fantastico è doverosa la standing ovation. Mi chiedo: chissà se in cielo passano gli Who? Al termine dell’esibizione ho capito: si in cielo suonano gli WHO, interminabile, il miglior concerto a cui abbia mai assistito all’Arena di Casalecchio di Reno Bologna, a.d. 2016. Alle 5.50 mi sveglio, questo sogno stranamente lo ricordo fatto rarissimo, saluto la Rossa Spider: “Ciao, grazie sei bellissima, sei la migliore”. Guardo dalla finestra e penso: Casteddu sei bellissima ma c’è pure dell’altro. In effetti sono sempre i sogni a dar vita alla realtà, seppure di Sua Maestà il Rock’n roll. Chissà se certe notti nel cielo passano gli Who, una certezza nel sogno il trasporto aereo costava sessantacinque per cento della somma totale spesa e questa è una pura realtà non continuità “territoriale”. Ciao Rossa alla prossima, so long.












